E' il disco che i fan di PJ Harvey adorerebbero se l'avesse firmato Polly Jean. Invece l'ha firmato Beth Gibbons ed è adorato dai fan dei Portishead. Però bisogna ammettere che "Lives Outgrown" è più vicino al pop cangiante di Polly Jean che al trip hop. In tutta la sua carriera la sessantenne Beth ha pubblicato tre dischi con i Portishead (più un live), un album con Rustin Man (Paul Webb dei Talk Talk) e ha prestato la sua voce nella Symphony No. 3 suonata dalla Polish National Radio Symphony Orchestra. Stop. Anche i featuring si contano nelle dita di una mano: la troviamo nei due dischi degli .O.Rang (Paul Webb e Lee Harris dei Talk Talk) e affianco a Annie Lennox, Kendrick Lamar, Jane Birkin e nei doomster di Bristol Gonga. Stop per davvero. Potremmo fare una playlist con tutto il suo repertorio e farla durare meno di 5 ore. Sarebbero 5 ore stupende.
Ecco perchè c'era tanta aspettativa: quando Beth si muove il mondo si ferma a guardarla. E le reazioni al primo vero e proprio disco solista sono state contrastanti. Dalla delusione estrema a chi l'ha candidato a disco dell'anno. La verità è ovviamente nel mezzo. Come dicevo in principio se questo disco l'avesse firmato PJ Harvey avremmo applaudito e probabilmente passato oltre. Invece è inevitabile provare a capire se scavando troviamo di più o semplicemente accontentarci di ascoltare la sua voce. Che era un po' il principio di molti dischi di Mark Lanegan alcuni musicalmente non proprio emozionanti ma vincenti per la presenza del suo carismatico timbro oscuro.
Beth può cantare la lista della spesa e farci contenti? Si. Beth può cantare la malinconia della sua vita verso il viale del tramonto e farci contenti? Ni. Un po' perchè ai nostri occhi lei è cristalizzata in una non età. Era già adulta quando abbiamo imparato ad amarla, con quel timbro da soul singer vissuta e quell'aspetto austero ma non severo da maestra delle elementari. E' difficile pensare che non avremo altri dischi dei Portishead, difficilmente la vedremo in tour, è molto poco probabile che pubblicherà tanta altra musica. Beth è così: arriva all'improvviso, ti distrugge il cuore e ti lascia sospeso con la speranza che potrai riabbracciarla e amarla.
"Lives Outgrown" è una raccolta di canzoni scritte negli ultimi anni in parte da lei e in parte da Lee Harris. Proprio quel Lee Harris degli .O.Rang e dei Talk Talk. Questo particolare dovrebbe far sintonizzare l'ascolto come un proseguimento del sound degli ultimi Talk Talk, degli .O.Rang, di Rustin Man, di Mark Hollis. Ovvero un pop sofisticato, da camera, suonato divinamente e arrangiato in modo particolare. In questo caso le idee più strampalate vengono dagli arrangiamenti ritmici: non a caso Lee Harris è un batterista. Non va quindi ascoltato come un disco di un ex Portishead: di quelle atmosfere ce n'è ben poco. E' quindi un disco che per essere apprezzato al 100% dovrebbe essere affrontato dopo essersi immersi nella discografia trasversale dei Talk Talk. Gli altri potrebbero godere in parte. O annoiarsi terribilmente.
[Dale P.]
Canzoni significative: Lost Changes, Reaching Out.
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