E' facile farsi piacere ragazzini ben vestiti con la faccia pulita. E' facile amare band che sanno suonare e incantano con acrobazie circensi. E' facile ballare su beat semplici e ritornelli guasconi. L'Inghilterra ci ha abituato a tutto ciò praticamente da quando esiste la pop music e negli ultimi anni ha catalizzato i gusti di mezzo mondo con il cosidetto post-punk revival. I Benefits sono il pulcino nero di questa scena, la deviazione malsana e incazzata che fa lo stesso effetto di un Aphex Twin ai tempi di "Come To Daddy" nei programmi televisivi di musica elettronica. O come il punk che arrivava in classe e iniziava a passare le unghie ("nails", appunto) sulla lavagna.
Prendete Sleaford Mods e ribaltateli, trasformateli come Hulk incazzato. Prendete Dry Cleaning e buttateli sotto un ponte. E prendete pure gli Idles e ditegli che hanno rotto. E pure Kae Tempest e Billy Nomates. Benefits è l'urlo della strada, è il rumore industriale di fabbriche che non funzionano più. E' la rabbia di chi non avrà mai lo spazio che merita.
Musicalmente "Nails" è un incrocio fra noise rock, industrial e hip hop, potremmo definirlo la versione inglese degli ormai dimenticati Dalek. E' un disco scomodo, a tratti fastidioso ma che sa costruirire anche delle canzoni furenti ma orecchiabili. Se pensate che i nomi citati sopra siano solo roba modaiola provate Benefits. Ma anche se amate la scena industriale inglese e quella anarcho punk potreste trovare spunti interessanti. Non per molti ma sicuramente uno dei lavori più coraggiosi di questo 2023.
[Dale P.]
Canzoni significative: Marlboro Hundreds, Shit Britain.
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