Ci sono band che fanno dell'immobilità il loro punto di forza e altre che spostano costantemente l'asticella del proprio sound in cerca di nuove strade. Inutile dire che trovo decisamente più stimolanti le seconde.
Bell Witch, duo basso e batteria (funeral) doom di Seattle, ha pubblicato tre dischi uno più bello dell'altro: "Longing", "Four Phantoms" e "Mirror Reaper", opere imprescindibili per gli amanti del genere e non solo. Quando si pensava potessero essere arrivati all'apice della loro formula se ne escono con questo "Stygian Bough Volume I" in compagnia di Aerial Ruin, cantante di culto che era già stato loro ospite in passato.
La collaborazione non poteva essere più efficace: i due stili si sposano alla perfezione, creando brani che sono il perfetto punto di incontro fra gli artisti coinvolti. Il risultato è da brividi: la vena folk si sposa perfettamente con l'incedere doom monolitico, uno dei più potenti attualmente in circolazione. L'innesto della chitarra e della voce dona completezza ad una formula che sembrava perfetta, sebbene lontana dall'esaurire la sua vena d'oro.
Un disco molto lungo, i cui bordoni partono circa dopo 30 minuti, ma la pazienza sarà premiata. Produce sua maestà Randall Dunn.
Inutile dire che è uno dei dischi dell'anno.
[Dale P.]
Canzoni significative: Heaven Torn Low II (the toll), The Unbodied Air.
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