Non contento di aver realizzato con i Dysrhythmia uno dei migliori dischi dell'anno in corso (se non il migliore), lo straordinario bassista Colin Marston dona ai propri fan il secondo lavoro dei "Behold... the Arctopus", uno straordinario EP di 17 minuti (ma il minutaggio aumenta considerevolmente se acquistate la ristampa Metal Blade con incluso il precedente "Arctopocalypse Now... Warmageddon Later" e alcuni brani live).
Da un certo punto di vista la band non si discosta tanto dai Dysrhytmia. Il genere di riferimento è, infatti, un metal-jazz compreso tra i Dillinger Escape Plan di "Calculating Infinity", le ritmiche dei Meshuggah, la disciplina dei King Crimson, e la violenza degli Ephel Duath.
La differenza, in questo caso, la fa il tocco dei singoli musicisti. Ad esempio Colin, impegnato sulla "Warr Guitar", ha un suono decisamente corposo anche quando il chitarrista Mike Lerner parte per un viaggio di cui solo lui conosce la meta. Anche la pulizia di esecuzione della band è quantomeno mostruosa, così come gli arrangiamenti, degni di un pazzo criminale.
Ovviamente un disco consigliato a tutti i fan della violenza ipertecnica.
Da mandare a memoria.
[Dale P.]
Canzoni significative: tutte.
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