Fra la vasta gamma di scelta di raccolte, inediti, live, best che nel periodo natalizio le case discografiche propongono, è stato facile orientarsi su questa “LOVE”, ossia ventisei tracks re-worked by George Martin (il “quinto” fab ) e il figlio Giles.
Come si puo leggere dalla presentazione dello stesso George, si tratta del frutto di tre anni di duro ma eccitante lavoro, perché l’esigenza di non deludere milioni di scarafaggi sparsi nel globo era enorme.
L’impatto, a cominciare dall’art-work, è di quelli che non possono non soddisfare anche i palati più fini: sfogliando il book abbiamo di fronte tanti colori accesi in un collage ricco di foto, figure, simboli, dove la chiave di lettura psichedelica riecheggia.
La musica poi, vi farà maggiormente amare il quartetto di Liverpool, non a caso il titolo del progetto è “LOVE” in questo che possiam considerare un viaggio dove la pelle d’oca sarà nostra compagna per tutto l’ascolto in un contrasto di sentimenti: un misto tra gioia e nostalgia.
Va bene, le canzoni le conosciamo già, inutile quindi soffermarcisi troppo, ma il colpo iniziale che si ha ad ogni traccia come ad esempio “GET BACK” o “BEING FOR THE BENEFIT OF MR:KITE” o “REVOLUTION” ti fan urlare “THAT’S HOT!”mentre altre ti lasciano a bocca aperta come “WHILE MY GUITAR GENTLY WEEPS” o la “BECAUSE” a cappella, per non parlar poi della crescente “STRAWBERRY FIELDS FOREVER”, estasiante.
Nasce dunque spontanea l’esigenza di trattenere il fiato per quello che va oltre ad un semplice “re-worked”. Qui viene fuori, tra le di fusioni di melodie, di parole, di battute, di urla, di sospiri, di battiti di mani, di echi, di loop, tutti amalgamati, inutile negarlo, come meglio non poteva essere, l’anima del gruppo e dei singoli uomini che lo compongono. Un esempio di quel che dico? Ascoltate “ELEANOR RIGBY “dove si insedia poi “JULIA”, brano molto intimo di John che parla della madre. Ecco, non è per nulla casuale la presenza di voci di bambini e la sirena di un’autoambulanza che come un pugno nello stomaco chiude la composizione (la madre infatti,tragicamente scomparsa per un incidente stradale lascerà un vuoto incolmabile nell’infanzia del “Beatles One”).
Precauzioni d’uso: parte della bellezza di quella che chiamar compilation suona volgare e offensivo sta nel passaggio tra una traccia e l’altra; inevitabile è perciò il consiglio di un ascolto globale, proprio come se si trattasse di un’opera, un’opera a cinque stelle poichè si va a sbattere contro il meglio della musica pop, una produzione eccelsa, la Storia. E’ pergiunta indispensabile stracciare il certificato di morte; oggi, anno 2006, i Beatles son piu vivi che mai per questo che, considerarlo esclusivamente un tuffo nel passato è davvero da incoscienti!
[Steliam]
Canzoni significative: Revolution, octopus’s garden, here comes the sun, Lucy in the Sky with Diamonds
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