Sono mesi che ho un solo pensiero per la testa. Ovvero che i Battle Of Mice siano la band più importante di questo 2006. Un anno che ha mostrato i difetti del genere più "avanti" di questi ultimi anni: ammorbidendosi come non ci saremmo mai aspettati, ma soprattutto perdendo in un colpo la maggior parte delle idee evoluzionistiche.
Inutile ripetere i nomi (troppi) che hanno lasciato l'amaro in bocca, oltre ad aver rinchiuso la deriva psichedelica del postcore in un cul de sac senza ritorno.
Qualche mese fa, quando ascoltai i brani contenuti in Triad, la mia mente curiosa esplose in una eccitazione senza limiti. Questi ragazzi avevano capito come superare lo scoglio del non ritorno.
Spesso, chi "studia" i dischi si dimentica che, in realtà, le band nascono per caso, spesso semplicemente per "suonare assieme". E deve essere quello che è successo fra Julie Christmas (Made Out Of Babies) e Josh Graham (Red Sparowes), all'epoca nel pieno idillio della loro relazione.
Accompagnati da Tony Maimone (Pere Ubu) e Joel Hamilton (Book of Knots) i due, con animi musicali completamente opposti pur appartenenti alla stessa razza, concepiscono quello che è un malato mix di noise, doom e psichedelia. Inevitabile che non durasse, Julie e Josh hanno terminato le registrazioni a giorni alterni, pur di non vedersi.
A Day of Nights suona come un viaggio all'interno della psiche. Librandosi fra amore, odio, rabbia, disperazione non accenna un secondo di concessione. Non parliamo del solito frullatore impazzito ma di un lento avanzare, di un pachiderma psicopatico che avanza inesorabile verso la propria preda. Parlando in termini musicali possiamo accostare i Battle Of Mice ai soliti Neurosis, Swans, Melvins con le inevitabili punte di Mogwai. In termini matematici potremmo fare la somma Made Out Of Babies più Red Sparowes.
In realtà la band ha il carisma per evitare paragoni, suonando essenzialmente come solo i Battle Of Mice potrebbero fare.
Per tanti, troppi motivi, racchiusi in 45 minuti (ma di cui potremmo parlare per ore) questo è IL disco dell'anno.
[Dale P.]
Canzoni significative: tutte.
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