La transazione di Hunter Hunt-Hendrix dei Liturgy ha messo in luce la difficoltà di una musicista di accettare sè stessa dopo/durante una transazione. O meglio, ha messo in luce la difficoltà che ha il pubblico di accettarlo, mentre ha chiarito quanto sia catartico per l'artista.
Ashanti Mutinta (aka Backxwash) è nera, proviene dallo Zambia, vive in Canada ed ha uno spirito molto libero. Lo si nota dal suo Bandcamp dove scrive "se non puoi permetterti di comprare il mio disco scrivimi che te ne mando una copia gratis". Salvo poi metterli tutti in download gratuito.
Dicevamo del paragone con Hunter Hunt-Hendrix. Lei esprime la sua transazione con un approccio schizofrenico mescolando musica colta e rumoracci glitch, black metal e sinfonie, mentre Backxwash lo fa con un sound oscuro che mescola hiphop con un attitudine rock/metal lenta, quasi doom, chiara fin dall'intro in cui vengono campionati i Black Sabbath. E' un disco sintetico ma con un'anima che meriterebbe una backing band tosta. O anche no, non facciamo i boomer che ricercano il rock dove non deve esserci, sebbene possiamo paragonare il sound a certe cose di Nine Inch Nails e Death Grips.
Uno di quei dischi che hanno tanto da dire (tra l'altro in poco più di 20 minuti) e che metteranno alla prova gli ascoltatori più conservatori (in senso musicale e morale) e quindi me lo rende ancora più simpatico.
[Dale P.]
Canzoni significative: Black Magic, Adolescence.
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