Tristan Shone pubblica dischi a nome Author & Punisher da quasi 20 anni eppure è ancora un nome conosciuto da pochi. Nella sua abbastanza ricca discografia ha suonato industrial, elettronica, doom in quantità più o meno cangianti in base all'ispirazione del momento. Da un paio di dischi è nel roster della Relapse ma neanche il salto ad una etichetta "grande" ha contribuito a fargli estendere il pubblico. Merito senza dubbio di una proposta piuttosto particolare che ricorda dei Nine Inch Nails più oscuri e meno talentuosi. Già perchè Tristan è molto abile a maneggiare le macchine ma non brilla per inventiva. Per esempio in questo nuovo album intitolato "Kruller" abbandona le urla e i beat grassi a favore di un sound rarefatto non molto lontano dallo shoegaze. Che per coloro che sono un pelo sgamati vuol dire "Jesu", ovvero Justin Broadrick. Quindi rimaniamo su riferimenti piuttosto ingombranti e mi spiace per Tristan ma non siamo per niente a quei livelli. Ad aiutarlo vengono un paio di Tool (Danny Carey e Justin Chancellor) e Perturbator, provando a richiamare il pubblico del prog-metal cibernetico e del synthwave più metallaro ma, secondo me, senza grande successo.
Il risultato non è nè carne nè pesce sebbene sia assemblato decentemente: i brani non rimangono in testa e non c'è una benchè minima sorpresa. Rimandato.
[Dale P.]
Canzoni significative: Incinerator, Maiden Star.
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