Monster Magnet, Godspeed, Core, Black Nasa, Ragin Slab. Nomi di band che negli anni 90 hanno avuto la loro gloria, finendo addirittura sotto contratto major. Gli Atomic Bitchwax comprendono membri da queste band. Bob Pantella, Chris Koznik e Finn Ryan non sono quindi dei pivelli alle prime armi ma, ascoltando questo disco, sembra stiano suonando assieme per la prima volta da quanta urgenza e freschezza esce dalle casse.
C'e' da dire che le produzioni Atomic Bitchwax sono sempre state un affare per pochi e non hanno mai reso giustizia ad una band che dal vivo e' attualmente senza pari: un trio capace di sprigionare energia, divertimento, potenza con una preparazione tecnica da lasciare sbalorditi.
Ecco che arrivati al quinto album i tre si sono guardati in faccia e hanno esclamato: "ora spacchiamo!". E i fan in coro "finalmente!". Un pezzo solo di 42 minuti senza precedenti nel genere. Sappiate che per 23 minuti i nostri non smettono un attimo di sparare riff su riff, tesi ma orecchiabili in grado di far scattare l'applauso pur essendo al pelo del virtuosismo prog. Poi rallentano in un breve intermezzo psichedelico e infine ricominciano a macinare. Ma nel caso siate scettici abbandonate ogni resistenza: perdereste buona parte del divertimento. Un disco del genere non e' un affare per "riccardoni" ne per chi vuole raffinatezze, men che meno per chi ama le cose cervellotiche. Sono solo una sequenza di ottimi riff, suonati egregiamente, che probabilmente una mente sana avrebbe messo assieme per costruirci sopra delle canzoni da 3 minuti. Ma gli Atomic Bitchwax non sono persone sane e, comunque, hanno gia' usato quattro album per scrivere buone canzoni. In questo disco fanno quello che gli riesce meglio: hard rock. Strumentale. Suonato a mille all'ora.
Un disco perfetto per lunghi viaggi in macchina, da amare e imparare a memoria. Soprattutto una chicca che non potete non ascoltare!
[Dale P.]
Canzoni significative: The Local Fuzz.
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