Questo disco mi mette parecchio in crisi. La bellezza, certo, è indubbia, però c'è qualcosa che non va. Sarà il cantato troppo uguale a quello del mitico Ian McKaye, troppo pomposo o troppo "emo". Sarà che ogni canzone si sviluppa allo stesso modo, regalandoci poche sorprese. Però di energia in questo disco ce n'è tanta. Eccome. Già dalla prima canzone, "Arc Arsenal", si entra nell'atmosfera del disco. Sembra di sentire i Fugazi più hardcore. Ma tutta questa energia sembra che si rivolti contro l'insieme e alla fine l'ascoltatore esce stremato dall'ascolto e preferisce andare a sentirsi la colonna sonora di Instrument dei Fugazi. Non ci sono tempi morti. Ma il difetto principale è proprio che tutto è della stessa intensità. Sai già come suonerà la prima e l'ultima canzone. Però continuo ad ascoltarlo. E mi piace. Certamente non è originale (si rifà ad una tradizione musicale che negli anni 90 ha avuto un sacco di adepti) ma l'energia che sprigiona questo disco è indescrivibile. Dal vivo devono essere sicuramente una bomba. E sono capaci di scuotere persone che l'hardcore lo mangiano a colazione e a sconvolgere e distruggere tutti i finti punk del mondo. Per capire l'energia del disco pensate ad un mix tra i Fugazi e i Rage Against The Machine e ricordatevi che produce Ross Robinson. Devo aggiungere altro?
[Dale P.]
Canzoni significative: One Armed Scissors, Sleepwalk Capsules
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