Andrew W.K. non è Frank Zappa, forse si avvicina più a Dave Grohl. Ma sicuramente non è uno che ama a stare a cazzeggiare in giro, sebbene si spacci per un uomo da party selvaggio. Dai tempi di "I Get Wet" (disco divertentissimo che suona ancora fresco a 20 anni di distanza) il nostro ha fatto un po' di tutto rimanendo però ai margini, conscio che di non essere una personalità facilmente comprensibile alle grandi masse.
"God Is Partying" è un disco decisamente stravagante, ben lontano dall'immediatezza di "Party Hard" e da tutto quello che è venuto dopo (dischi solo pianoforte e un album su Gundam per fare due esempi). E' un disco classificabile nel genere "pomp rock": Queen, Bon Jovi, Meat Loaf, Alice Cooper, Pink Floyd vanno a braccetto con Devin Townsend, Judas Priest, Ghost, Beatles e chi ne ha più ne metta! Uno schifo? Probabilmente se lo avesse fatto qualcun'altro si ma l'ha composto, suonato, registrato interamente il caro Andrew e quindi è abbastanza una figata. Sicuramente si è divertito e noi, dopo un po' di ascolti di rodaggio, pure. Le canzoni sono tutte formidabili sebbene ricordino cose che non fa molto figo dire di amare. Però sticazzi. Il party è finito e rimane la malinconia dei ricordi: questo è "God Is Partying". Una celebrazione del rock, quello che non si fa più. E che meno male fa solo Andrew.
[Dale P.]
Canzoni significative: Everybody Sins, Babalon, I'm In Heaven.
|