Dopo l'ottimo "Ground" i bolognesi Alix, comandati dalla voce di Alice Albertazzi, fanno le cose in grande. Per lo meno dal punto di vista della produzione dell'album: sfruttano Steve Albini in visita ai Red House Recordings di Senigallia e gli fanno accendere i microfoni, infine mandano il prodotto a Chicago dal compare Bob Weston.
Se questa accoppiata avesse lavorato a "Ground" probabilmente oggi parleremmo di un disco epocale. Invece in questo "Good 1" risultano un po' sprecati.
Il disco, infatti, suona si bene (ma in realtà neanche tanto) ma le canzoni non bucano. Sono ideali da mettere in macchina come sottofondo per un viaggio stile highways americane ma, chitarre che non vogliono graffiare, voce quasi sottovoce rendono "Good 1" un disco da trenta/quarantenni tranquilli. Sembra che la band si sia data un freno, mettendo da parte distorsioni pesanti, tempi più serrati, psichedelia assortita.
Quello che rimane è un onesto disco di rock con canzoni piacevoli e piuttosto scarne.
Un'occasione sprecata.
[Dale P.]
Canzoni significative: Butterfly.
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