Alcest e' la band di Neige, attiva dal 1999 e che, dopo gli esordi tipicamente Black Metal, ha forgiato il "classico" Post-Black Metal sound coniugando feroci assalti sonori, atmosfere romantiche e depresse e chitarre che partendo post-rock alla Mogwai richiamano lo shoegaze di fine anni 80.
Musica che racchiude in se' ossimori sulla carta difficilmente conciliabili ma che negli anni si e' via via codificato generando sia entusiasmi che sbadigli.
La materia "post" e' da sempre difficilmente malleabile, perche' non bastano delay a mandolino per fare "emozione" ma occorre una decisa volonta' a non standardizzarsi sulla semplice resa del saliscendi emotivo. Un cul-de-sac in cui cadono tutti gli esponenti del genere che decidono di standardizzarsi in un suono che spesso sollazza piu' il suonatore che l'ascoltatore.
Questo "Les Voyages De L'Ame", che ha diviso equamente la critica, indica quanto non e' mai facile lasciarsi andare in landscape carichi di elettricita' senza generare discussione. Accadde anche nel post-metal quando gli Isis si incagliarono nel modesto "In Absence Of Truth" e gettando la pietra tombale del genere e di conseguenza i confini da non superare. Ma gia' anni addietro band come Novembre e Klimt1918 fecero capire che non si poteva andare tanto al di la'.
"Les Voyages De L'Ame" e' un buon disco che ha il difetto di parlare sia a black metallari oltranzisti che ai fan del classic rock, complice anche la migliore produzione sonora in un disco degli Alcest. Poche urla, poche scariche di violenza, zero riff. La ricetta puo' essere indigesta come appetitosa, tipico dei dischi "di genere".
[Dale P.]
Canzoni significative: Autre Temps, Beings Of Light.
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