Che lo vogliate o no, che vi piaccia o meno il concetto, la violenza è una sacra arte alla quale certa musica non può e non deve minimamente sottrarsi. È verbo che si fa carne che successivamente si lacera e lascia grondare sangue finché non si essicca in via definitiva. Gli Agoraphobic Nosebleed perpetrano l'ennesimo stupro auricolare con un nuovo dannato disco che lascerà senza dubbio il segno in questo 2009. "Agorapocalypse" porta a compimento le mutazioni delle ultime sortite dell'agguerritissimo combo del Massachussets, forgiando direttamente in una sala autoptica un amalgama letale di thrash, death e soprattutto grind-core. L'iniziale "Timelord Zero" ci catapulta in dietro di ventitre anni, ai tempi di "Reign In Blood" degli Slayer, comandamento essenziale del pianeta metal. Gli Slayer sono un'ombra che aleggia ripetutamente tra questi tredici solchi di bestiale ferocia rinchiusi in ventotto minuti, sia per certi spunti vocali che per la palese discendenza di un riffing diabolico ed affilato. Gli Agoraphobic pestano col fare nevrastenico di un serial killer che ha come unica missione su questa terra quella di trucidare più passanti possibile a caso in un'affollata strada di una metropoli. Il loro è caos urbano che si trasforma in brutalità condotta allo stadio terminale, una carneficina sonora senza esclusione di colpi in cui il substrato hardcore si insinua maligno tra le maglie delle composizioni, brevi ma strutturate con perizia tecnica invidiabile. "Question Of Integrity" suona come una rivisitazione dei parametri post-core dei Botch, "Druggernaut Jug Fuck" come un diluvio di proiettili. Un'esecuzione praticamente impeccabile fa da contorno ad un songwriting ispirato ed ispido, le voci isteriche e nerborute accrescono l'apocalisse non solo fisica alla quale la band ci invita. Disco assolutamente da non perdere.
Marco Giarratana]
Canzoni significative: First National Stem Cell And Clone; Timelord Zero; Dick To Mouth Resuscitation; Question Of Integrity; Druggernaut Jug Fuck.
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