Ha senso parlare di Afghan Whigs nel 2022? Sicuramente per le quotazioni di Greg Dulli sembrerebbe di si: è lui l'unico rimasto della leggendaria band anni 90, una delle tante che hanno sfiorato il successo per qualche motivo legato al grunge ma mai abbracciato completamente. Sciolta la band sul finire degli anni 90 Greg ha formato i Twilight Singers, i Gutter Twins e ha pubblicato una manciata di dischi da solista. Nel 2014 tre quarti di band (ovvero tutti tranne il batterista Steve Earle, attualmente con Dandy Brown, ex Hermano) ha ripreso il marchio storico e ha pubblicato "Do The Beast" per Sub Pop, seguito nel 2017 da "In Spades". Con "How Do You Burn?" tornano su major (BMG) e il dominio "dulliano" si fa molto più presente, tanto che dell'energia soul rock del passato è rimasto ben poco. Per esempio la stonerosa "I'll Make You See God", che suona come una outtake di "Songs For The Deaf", è senza dubbio il brano più energico e "old school" del disco. Poi si susseguono una serie di ballate in cui la voce di Greg si prende tutti i riflettori lasciando ben poco al resto della band.
La presenza di numerosi ospiti (Ed Harcourt, Mark Lanegan, la mitica Marcy Mays già presente in Gentleman) e collaboratori dona una sensazione di progetto aperto non tanto diverso dall'idea dei Twilight Singers. E, sarò malvagio, ma se questo disco non fosse uscito a nome Afghan Whigs non avrebbe goduto nessun tipo di esposizione.
Nell'insieme c'è poco da criticare: qui dentro ci sono professionisti della canzone "alternativa" ma, ormai invecchiati, preferiscono accarezzare piuttosto che graffiare. Come si dice ai giorni d'oggi "bene ma non benissimo".
[Dale P.]
Canzoni significative: I'll Make You See God, Catch A Colt.
|