Absent In Body nel 2017 pubblicarono un brano omonimo dalla durata di 20 minuti per Hypertension Records e poi scomparirono nel nulla, come fosse stata una fugace collaborazione senza futuro. 5 anni dopo non solo torna la sigla ma sembrano fare le cose in grande grazie ad un contratto con Relapse Records. Ma di chi stiamo parlando? Quegli allegroni di Scott Kelly dei Neurosis e Mathieu Vandekerckhove degli Amenra a cui si sono aggiunti Colin H Van Eeckhout (sempre Amenra) nel 2015 e Igor Cavalera (Sepultura e mille altri progetti) negli ultimi mesi. I nomi sono quelli da far tremare le pareti e infatti non hanno certo deciso di darsi allo skacore. Prendete i Neurosis e rendeteli un pelo più minimali (senza i synth e senza quelle dinamiche allucinanti che li portano da suonare fortissimo a ultra mega fortissimo come se niente fosse) e più o meno avrete "Plague God", disco che è formato da soli 5 pezzi ma più che sufficienti per toglierci il buon umore.
E' un piccolo tour de force nell'oscurità paludosa, con alcuni momenti vagamente introspettivi e pesanti esplosioni di odio. Igor è irriconoscibile nel suo suonare minimale ma certo non poteva fare diversamente. Le voci sono a tratti un po' pesanti (soprattutto nella fosca "Sarin" o nella catacombale "The Half Rising Man") e non è che ci sia tutto sto godimento nell'ascoltare le composizioni del quartetto. Ma fa parte del gioco: prendere o lasciare.
[Dale P.]
Canzoni significative: In Spirit In Spite, The Acres/The Ache.
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