Nel 1996 i giornalisti abbandonarono Seattle al suo destino. L'eco dello sparo del fucile di Kurt Cobain non faceva più notizia e ben presto uscirono scene musicali più interessanti (almeno per loro!). Seattle non cessò certamente di esistere, anzi si chiuse di più in sè stessa e cementò la sua scena. Basta lotte a uso e consumo dei giornalisti. Dobbiamo celebrare la nostra grandezza. E così accadde con il documentario "Hype!". La colonna sonora è un vero reperto di anticaglie d'epoca, cose nuove, brani minori di gruppi minori ma grandi. Aprono e chiudono i Fastbacks, probabilmente il gruppo più sfigato e talentuoso della storia della musica. Nel mezzo si pescano delle perle splendide per il loro essere sporche e grossolane. Un bel demo di Swallow My Pride dei Green River (ma ormai patrimonio del mondo), il primo singolo dei Soudgarden (Nothing To Say), i grezzissimi U-Men, i Mudhoney con una "Touch Me I'm Sick" dal vivo, Tad, Nirvana (Negative Creep), Pearl Jam (Not For You al MRradio), Mark Lanegan. Ma l'attenzione deve essere spostata sul versante "alternativo". Some Velvet Sidewalk, Dead Moon, Girl Trouble, Tad, Gas Huffer, Young Fresh Fellow, Supersuckers, 7 Year Bitch, i grandissimi Gits, Flop, Posies e Pigeonhed. Sono qui dentro vivi e vegeti. Scalciano e urlano anche se sanno che nessun giornalista si occuperà mai di loro. Questo è il rock'n'roll. E non dimentichiamolo mai. Non quello che cercano di venderci giornalisti alla moda.
[Dale P.]
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