Escluso l'Ep "Versus" risalente al 2004, erano ben sette anni che i 5ive non rilasciavano un nuovo albo su lunga distanza. Un lasso di tempo molto ampio considerati i voraci e veloci i tempi con i quali le band nascono e muoiono incenerite dall'angoscia del fatturato (delle labels).
Redivivo ed in buona salute, il duo di Boston (sono Ben Carr alla chitarra e Charlie Harrold alla batteria) rimette piede a zonzo con un lavoro che segna un discreto allontanamento dal primigenio sludge, atto più o meno necessario per invadere territori un pò più cerebrali che si potrebbero, senza grossi sforzi, far ricondurre all'universo post-core. Ci si immagini i Pelican meno post-rock armeggiare coi Tool più snelli e regolari: in linea di massima la rotta intrapresa adesso dai 5ive è questa (l'ipnotica "Big Sea" e "Polar 78" sintetizzano perfettamente il tutto).
Strutture non molto complesse (c'è sempre un nucleo tematico ben distinto e spesso reiterato), il tutto si svolge su un livello nettamente più psichedelico rispetto al passato, nonostante il riffage si mantenga solido e corposo, come ben dimostrano brani d'impatto come "Gulls" o "Kettle Cove". Tutto il tronco finale, quello che va da "Polar 78" a "News II", è un vorticoso trip verso astrali anfratti che fluttua su diversi livelli di dinamica e l'eccelsa "News I", che ha un fortissimo appeal sixties, è probabilmente il frangente più evocativo e maestoso.
"Hesperus" è il come-back di un'ottima band che temevamo di aver perso: consigliato a fans e neofiti, e a questi ultimi suggeriamo inoltre di rispolverare i primi due album della band, i bellissimi "5ive" e "Telastic Disfracture".
[Marco Giarratana]
canzoni significative: Polar 78; News I; News II; Big Sea.
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