Quando si parla di Genova musicale spesso mi trovo in imbarazzo nel parlare di una città che macina prodotti di alto livello come fosse la cosa più normale del mondo. Addirittura, essendo la mia città, mi trovo a farmi da parte e far parlare ad altri dei nostri prodotti. Negli ultimi anni i più attenti di voi non si saranno persi i dischi di Vanessa Van Basten, Demetra Sine Die, Stalker, Cut Of Mica, opere che ridisegnano i confini dei loro generi con umiltà e senza uso di testosterone inutile.
Questa premessa per presentarvi quella che è tra le band più popolari al di sotto della lanterna.
I 2Novembre si muovono in un territorio spazio-temporale che sembra uscito più di 10 anni fa, quando si mettevano in luce le giovani leve italiane in lingua madre (Ritmo Tribale, Santo Niente, Afterhours, Verdena) e dall'altra parte dell'oceano si jammava fumati nel deserto per riprendersi dalla sbornia depressiva del grunge. Immaginatevi quindi questo strano mix tra Soundgarden, Melvins, Kyuss, cantato in italiano, con testi post-adolescenziali ma di valenza universale. I 2Novembre hanno però una particolare predisposizione nel muoversi in equilibrio fra intenzioni in apparente contrasto fra di loro: ottime melodie fanno il paio con lunghe parti strumentali, anche all'interno della stessa canzone, le sonorità sanno essere sia dure che educate, così come l'intenzione della band che si muove tra il demenziale e il serioso.
Una prova matura, forse troppo trattandosi di un'opera prima, che ha nel suo punto forte l'alta qualità delle canzoni e nel suo punto più debole quello di non essere sincronizzato nel 2009. In anticipo per il revival o più probabilmente portatori di una fiaccola che nessuno voleva portare e che loro mostrano senza vergogna. Chiamiamolo stoner-grunge in italiano. O semplicemente rock.
[Dale P.]
Canzoni significative: C'è Frenesia La' In Fondo, Ultima.
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