Giudicando l'album dalla copertina e dal nome della band ci aspetteremmo la consueta musica a base di ritmi contagiosi, coretti e falsetti, tastierini, chitarre pulite e la consueta batteria in battere. In realtà indovineremmo solo nel caso del tastierino sbagliando completamente per tutto il resto. Inevitabilmente e con gesto parecchio masochista, la maggior parte del pubblico che dovrebbe ascoltare questa band si allontanerà a gambe levate non appena prenderà in mano questo CD omonimo della band francese con il nome più introvabile di tutto internet!
Prendete i Meshuggah, spogliateli della produzione mastodontica e di parecchie corde ribassate, aggiungete un tastierino a ripetere i solo di Thordendal e ad aggiungere una discreta dose di psichedelia e atmosfera. Particolare non trascurabile: la musica è totalmente strumentale ma i matematici riff suonano tanto contorti quanto orecchiabili, aiutati dal tappeto tastieroso quasi mai molesto o sopra le righe.
Un disco particolare, decisamente originale nel rifarsi a stilemi triti e ritriti e adattissimo a tutti gli amanti del genere più legati all'aspetto ritmico e jazzoso della band di Umea.
[Dale P.]
Canzoni significative: Meshuggreich, 1980.
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