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Villa CroceGenova18/06/2005Da qualche parte doveva esserci pure Howie B. "Howie B., il nostro tastierista, è dietro questo muro" ci suggeriscono ironicamente gli Zu e il concerto inizia. Si perdono pure a guardare il panorama (con vista sul porto, non il miglior panorama della città ma comunque notevole) e sbagliano l'attacco.
Gli Zu sono uno spettacolo da guardare e da sentire. Sono soprattutto da amare. Con quei visi sorridenti, divertiti dalla loro stessa musica. Non per posa: per amore. Una musica non facilmente digeribile: sax impazzito, basso in distorsione perenne, batteria bizzarra. Chiamateli jazz-math-noise-drone-hard-core ma, comunque li vedi, suonano sempre e solo Zu.
Fanno i seri quando c'è da destrutturare, i cazzoni quando vedono che il pubblico inizia a mostrare segni di cedimento. Tirano fuori cucchiai, cacciaviti e ogni cosa possa destare curiosità e nel frattempo ti consentono di metabolizzare i loro tempi incredibili.
Chi li conosce sa che non può perderseli per nulla al mondo. Chi li ignora è meglio che inizi ad informarsi.
Il concerto faceva parte della manifestazione Mu.Mu. (musica nei musei) con mostre, rassegne e concerti nell'ora dell'aperitivo.
Se a Genova vedete questa sigla fermatevi e leggete. Potrebbe essere il segnale di un grande evento!
[Dale P.]
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Recensioni dei protagonisti del concerto:
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