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LegendMilano27/10/2022
Metto le mani avanti: i Wolves In The Throne Room sono uno dei miei gruppi preferiti, c'è stato un momento che li adoravo così tanto che per non rischiare di rovinarmi l'amore decisi di non vederli dal vivo. Dischi come "Diadem Of 12 Stars", "Two Hunters", "Black Cascade", "Celestial Lineage", "Malevolent Grain" sono letteralmente tatuati sulla mia pelle e fra i miei album preferiti di sempre. Da un paio di dischi sono diventati più "normali" e il mio amore per loro si è adeguato di conseguenza. Ecco perchè finalmente non ho paura di andare a vederli e l'occasione si presenta con un ottimo bill in compagnia di Incantation e del progetto dei Bell Witch con Aerial Ruin chiamato Stygian Bough.
Ad aprire la serata il funeral doom del duo basso e batteria di Seattle con l'innesto del cantante folk Aerial Ruin, che tanto folk in questa occasione non è. Mette le cose in chiaro indossando una bella maglietta di Panopticon (il gruppo, non il disco) e lanciandosi in droni fischieggianti. I due soci si prodigano con uno stravagante basso iper distorto suonato come fosse uno stick (ma da una nota al minuto circa) e una batteria che sembra uscita da Bullhead dei Melvins. Il repertorio è ovviamente quello dell'unico loro disco uscito nel 2020. Un trip super ribassato che ha portato un po' di Roadburn Festival a Milano.
Seguono gli storicissimi death metallers Incantation che a colpi di riff violentissimi attivano l'atmosfera del Legend, sempre più stipato di metallari. La band snocciola brani dalla ricca discografia (compresi classicissimi da "Mortal Throne Of Nazarene" e "Onward To Golgotha") e lo show non ha un attimo di cedimento. Non sono molto bravo a parlare di death metal quindi dirò semplicemente che non hanno scontentato nessuno. Saranno dei vecchietti ma non cedono di un centimetro.
Verso le 22.15 salgono sul palco gli headliner accompagnati da rumori ambientali di bosco. Fumo, incenso, luci basse accompagneranno il set del quartetto (con tastiere in base) creando un'atmosfera diversa dal classico concerto black metal: non c'è satana, non c'è sangue, nè blasfemie ma solo un sapore di bosco e gelo. La scaletta prende il meglio della loro discografia lasciando all'ultimo "Primordial Arcana" i primi due brevi brani e a "Thrice Woven" il terzo. Gli ultimi tre sono ovviamente l'apice: "Prayer of Transformation" da Celestial Lineage ma, soprattutto, "Vastness And Sorrow" e "I Will Lay Down My Bones Among the Rocks and Roots" da "Two Hunters". Brani che durano circa 20 minuti cadauno e non perdono un briciolo di intensità per tutta la performance.
E' valsa la pena aspettare tutti questi anni per vederli? Secondo me si. Rispetto a quello che ho sentito in passato (in registrazione) il sound è bello compatto, le tre voci si amalgano perfettamente e le parti atmosferiche non suonano troppo invasive. La scaletta ha illustrato perfettamente il percorso musicale di una band che ha scritto alcuni dei brani più belli del genere. In più l'impianto del Legend si è rivelato perfetto per una situazione di questo tipo (invece le luci mi hanno lasciato perplesso). Una serata perfettamente riuscita che ci ha fatto godere tre fra le migliori band di doom, death metal e black metal.
[Dale P.]
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Recensioni dei protagonisti del concerto:
LIVE REPORTS
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