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BuriddaGenova01/11/2007Ci sono promoter che una serata del genere la pubblicizzerebbero per mesi di fila, consci delle meraviglie che si vedranno sul palco. Altri con molto umiltà si ritrovano a sorpresa i White Mice e li aggiungono a penna sul volantino. Questo è lo spirito che anima i giovedì sera del Buridda: non c'è bisogno del manifesto, la gente verrà. Aprono i locali Unsolved Problems Of Noise, decisamente migliorati rispetto all'ultima volta che li vidi. Più sicuri di sè, più a fuoco la loro proposta: jazznoise con la presenza di un basso ficcante, di una chitarra indemoniata e di un batterista che non perde un colpo. Lo dissi già la prima volta: loro dovrebbero uscire su Wallace Records. Dopo di loro salgono sul palco i Poltergroom un trio di grezzi noisers con chitarre affilate e il batterista più ignorante che abbia mai visto: dopo due pezzi spacca irremediabilmente il timpano grazie al delicato tocco delle sue mani! Un po' Man Or Astroman a volte, un po' Shellac, e tanto noise: riff ben assestati scuotono e infastidiscono come di dovere. Si cambia prospettiva. Dietro di noi , troviamo tre topolini assetati di sangue. Partono a sorpresa e saranno venti minuti infernali: un basso che più violento non si può, synth spaccatimpani, batteria free e urla black metal sono gli ingredienti di questi tre rumoristi su Load. Come mangiare Lightning Bolt, Melvins, sludge e grind e risputarlo al volume più alto possibile. In confronto il finale affidato ai Bilge Pump è roba per noiosi indie rocker in maglietta a righe. Ma oggettivamente anche loro molestano i nostri timpani con un sound noise blues che tanto ci rimanda agli anni 90. Impatto e trasversalità sono le caratteristiche del trio che paga solo di venire dopo a delle divinità!
[Dale P.]
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Recensioni dei protagonisti del concerto:
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