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United ClubTorino19/04/2011In chiusura alla lunga serie di concertoni torinesi di questa primavera, lo "United Club" e' stato scenario dell'unica tappa italiana della "Tee Pee Label Night", evento che ha portato sullo stesso palco quattro band, per una durata complessiva di all'incirca quattro ore ( !!! ).
Ad aprire la lunga serata sono stati i new yorkesi "Mirror Queen", con un rock tipicamente statunitense, condito da assoli dal gusto un po' psichedelico, che personalmente ho trovato abbastanza scontati. Per dirla tutta, dopo un paio di pezzi ne avevo gia' le scatole piene. Con questo non intendo ovviamente dire che non fossero bravi, ma semplicemente che non mi hanno colpito ne' per l'originalita', ne' tantomeno per la loro particolare bravura, in un genere che ora mai risulta sentito e risentito.
Fortunatamente, la seconda band, i "Quest For Fire", ha dato una decisa scossa alla serata, cominciata un po' in sordina, invadendo la piccola sala dello United con un bella ondata di riverberanti ed altisonanti schitarrate, a tratti cullanti e dolci ed a tratti grasse ed invadenti. Uno stile, quello di questi Canadesi, paragonabile per certi versi a quello di gruppi come "Dead Meadow" e "Colour Haze", anche per quanto riguarda la voce del cantante non particolarmente virtuosa, ma leggera e mai esagerata.
Tutto cio', per arrivare a coloro che per me sono stati la vera rivelazione della serata: i "Naam", anche loro di New York, ma che nulla hanno a che vedere con i "Mirror Queen". Questi tre capelloni mi hanno lasciata davvero a bocca aperta, tanto da domandarmi come sia possibile che non mi sia mai capitato di ascoltarli prima! Con loro, l'aria nella stanza e' diventata spessa, la sonorita' si e' notevolmente appesantita fino a raggiungere sfumature doom , il tutto tenuto insieme da un ombra di psichedelia abbastanza scura, incrementata da una voce cantilenante e da soluzioni arabeggianti davvero notevoli. Una performance suggestiva, durante la quale mi sono accorta che, oltre alla bravura delle band, stava esponenzialmente aumentando anche il livello del volume nella stanza...
L'apoteosi dei volumi, nonche' il momento piu' atteso della serata, e' arrivato verso l'una e mezza, un'ora gia' piuttosto tarda, per chi il giorno dopo aveva da lavorare, visto che si sta parlando di un martedi' sera. Gli "Atomic Btchwax", head liner della "Tee Pee Night", sono saliti sul palco dello United, dopo una buona mezzora di preparativi e con poche chiacchere, si sono tuffati in una monumentale performance, che lascerebbe a bocca aperta chiunque. Hanno proposto parecchi pezzacci estratti dai vecchi album come "shitkicker", "So Come on", "The Destroyer", "Liquor Queen" e "Kiss The Sun", e gia' a quel punto la mia bocca non riusciva più a chiudersi! Dopodiche, non contenti, ci hanno dato una piccola dimostrazione, non ho guardato l'orologio ma potevano essere almeno una trentina di minuti ininterrotti, di quello che e' il loro ultimo lavoro "The Local Fuzz". Essendo questo una traccia unica, che supera i quaranta minuti in puro stile "jam session", lascio a voi il dispiacere di immaginare che cosa vi siete persi.
Per me era la seconda volta che assistevo ad un loro concerto, ed andrei a vederli ancora altre cento volte. Qua si parla di una grande band dal vivo! Uno spettacolo, che se non avete ancora avuto il piacere di vedere, vi consiglio di non perdere alla prossima occasione. Indubbiamente l'elemento piu' fenomenale, per cio' che mi riguarda, e' Chris Kosnik, il bassista. Fino ad ora, non ho mai visto nessuno suonare un basso a quella velocita', con quella precisione, per di piu' cantando, come se fosse la cosa più semplice e naturale del mondo.
Non sono una persona che ama le votazioni, ma in questo caso gli "Atomic Bitchwax" si beccano un bel dieci e lode! L'unica nota negativa della serata, e' stata il fischio nelle orecchie perenne e fastidiosissimo, con il quale ho fatto i conti a fine serata, che ha perdurato fino al venerdi' seguente... E' vero che i volumi spinti hanno il loro bell'effetto, ma cosi mi e' parso davvero esagerato.
[Maria Martini]
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Recensioni dei protagonisti del concerto:
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