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Roadburn 2012 Day 1Tilburg12/04/2012Dal 1999 il Roadburn festival e' la mecca per tutti gli amanti delle sonorita' psichedeliche piu' disparate. Praticamente ogni band degna di nota e' passata almeno una vota da Tilburg. E noi, che tutti gli anni ci chiediamo se ce la faremo ad andare, man mano che si avvicinano i giorni piu' sentiamo il richiamo dello 013.
Arriviamo allo 013 quasi puntuali. Indossiamo il braccialetto e prendiamo la guida per i quattro giorni. Scopriamo cosi' che la prossima edizione sara' curata da Jus Oborn degli Electric Wizard e i Godflesh suoneranno Pure per intero. Ok, anche il prossimo anno saro' dei vostri! Il tempo di ambientarci e perdiamo gli Icarus Line: la Green Room non perdona. Piccola e sempre stipata, occorre presentarsi circa venti minuti prima dell'inizio con buona scorta di ossigeno e poco thc in corpo. Andiamo quindi nel main stage dove suonano d.USK/diSEMBOWELMENT. Certamente non la cosa migliore del festival.
Prendiamo fiato e ci ripresentiamo sempre nel main stage con il post-blackmetal degli Agalloch. Band di culto e grande atmosfera. Nella top5 dei migliori concerti del festival. Al termine andiamo di corsa ad ascoltare Christian Mistress nello Stage01, ovvero la versione ancora piu' piccola della Green Room. Concerto heavy metal di buon livello e ottima prestazione della cantante Christine Davis. Nella Green Room i Saturnalia Temple devastano i cervelli con il loro rock psichedelico.
Arriviamo quindi belli cotti al main stage per l'esibizione degli OM. Ormai in formazione a tre ma sempre con suono "basso-centrico". Cisneros comanda le danze, facendo roteare teste e cullando l'ascoltatore in territori di morbida psichedelia doom. Il batterista Emil Amos e' un vero fenomeno ed e' in perenne rullata. Robert A.A. Lowe condisce il tutto con sapori speziati. Un concerto da maestri.
Ancora eccitati dagli OM scopriamo la nuova location che sostituisce il Midi Theatre ormai tristemente chiuso. Het Patronaat e' una struttra di fronte allo 013. Al piano terra troviamo un angolo ristoro e un ulteriore spazio per il merchandise (che ha un piano tutto suo in un altro palazzo), al primo piano c'e' il palco all'interno di un ex chiesa ristrutturata. Ed e' qui che ascoltiamo gli Ancestors. Ottima band su TeePee sospesa tra post metal alla Neurosis, psichedelia alla tardo Pink Floyd e melodie emo anni 90. Dal vivo sono un muro di suono e si meriterebbero la pubblicazione di un "live at Roadburn".
Lasciamo gli Ulver alla loro inutile riproposizione di classici della psichedelia anni 60 e scopriamo che la festa e' tutta sul palco dei Black Tusk! Lo sludge metal tipico di Savannah (Baroness, Kylesa) infiamma lo stage 1 e tutti quelli che vogliono un po' di carica per affrontare le battute finali del primo giorno.
Causa intasamento eccessivo del Green Room attendo lungamente Chelsea Wolfe e dopo due accordi devo andare a prendere aria. Un buon motivo per godersi i Voivod suonare il leggendario Dimension Hatross. Non ci sono parole per parlare di queste leggende. Concerto perfetto.
Il primo giorno finisce cosi', stanchissimi dal viaggio e dall'aver ascoltato band di assoluto livello.
[Dale P.]
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Recensioni dei protagonisti del concerto:
LIVE REPORTS
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