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Roadburn Festival 2011 Day 2Tilburg15/04/2011Dopo un abbondante dormita riparte il secondo giorno del Roadburn. Dal 2008, per una giornata o una parte di essa, viene data la direzione artistica dei palchi a qualche personalita' del mondo musicale. Un po' come accade nei festival All Tomorrow's Parties. Il primo e' stato David Tibet dei Current93, nel 2009 i Neurosis hanno portato in Europa il Beyond The Pale (in pratica il festival Neurot), nel 2010 Tom G Warrior dei Celtic Frost ha organizzato l'Only Death Is Real.
Nel 2011 la giornata del venerdi' e' stata interamente organizzata dai Sunn O))). Per i miei gusti personali non c'era band che non avrei voluto vedere fra quelle scelte, per cui si prova a vedere un po' di tutto con la certezza che tante cose verranno perse. Ma anche questo e' il bello: e' una strada piena di bivi ma in cui difficilmente sbagli.
Andiamo secchi al Midi Theatre: i Year Of No Light sonorizzano Vampyr, film tedesco del 1932 diretto da Carl Theodor Dreyer. Le sonorizzazioni non mi hanno mai colpito piu' di tanto e trovo pretenzioso le band che prendono un film ormai di pubblico dominio e ci improvvisano un po' di rumorazzi sopra. Questa premessa per dire che, ovviamente, questa volta sono rimasto a bocca aperta. La musica perfettamente in linea con le atmosfere del film e una band, diciamolo, in stato di grazia. Due concerti su due pienamente riusciti.
Scopriamo che gli Earth sono stati spostati alcune ore dopo al Midi anziche' al Main Stage (cosa che comportera' un po' di disagi ai metronomici olandesi). Andiamo quindi in giro ad ascoltare un po' di proposte: i finlandesi Circle e Pharoah Overlord suonano insieme un set hard rock psichedelico. Decisamente non la mia proposta preferita.. Nella Green Room i Trap Them stanno buttando giu' tutto, ma prima mi godo qualche minuto dei Mammifer, ovvero la band di Aaron Turner (Isis) e Faith Coloccia. Accordini sospesi di pianoforte e parecchio drone. La lunga giornata che dobbiamo affrontare ci fa fare marcia indietro: torniamo al Midi.
Questa volta facciamo una bella scoperta che ci costera' la mobilita' verso gli altri palchi: le poltroncine del Midi. Giusto una cinquantina, comodossime e con un'ottima vista sul palco. Abbiamo giusto bisogno di quello. Vediamo quindi i Sabbath Assembly, nuova band di Jessica Thoth dei Jex Thoth. Quando vidi i Jex Thoth dal vivo rimasi leggermente deluso dalla relativa inesperienza della band. Fecero un buon set ma fu tutto merito di Jessica. Un po' come e' accaduto ieri per i Blood Ceremony. Sabbath Assembly sono decisamente una band migliore e gia' dal disco lo si poteva intuire. Jessica e' una cantante che merita i grandi palchi e probabilmente li raggiungera'. Elegante ma non fredda conquista tutto il teatro con la potenza della sua voce. E la band, pur non essendo perfetta (ma l'erba olandese diciamo che ha colpito un po' tutti) merita un ovazione.
Rimaniamo stretti alle nostre poltroncine facendoci odiare da parecchia gente rimasta fuori, non solo dalla balconata ma anche dal teatro, ma per me era l'esibizione piu' attesa. Signori e signore suonano gli Earth. O verrebbe da dire LE Earth. L'attuale formazione e' 3/4 femminile e Dylan non poteva fare scelta migliore: la band con questa formazione ha ottenuto un equilibrio che probabilmente non ha mai avuto. La batterista Adrienne Davies tiene le redini di una band la cui lentezza non sembra un problema. L'inserimento del violoncello di Lori Goldston si sposa perfettamente con la chitarra di Dylan in un vortice emozionale di assoluto godimento. Per il sottoscritto IL concerto del Roadburn. Ma la poltrona ha aiutato parecchio e chi era sotto probabilmente avrebbe voluto un letto..
Con la calma dovuta andiamo verso il Main Stage per godere dei Sunn O))). Averli gia' visti ha aiutato a sapere cosa aspettarsi. Quindi niente cibo prima di loro se non si vuole stare male. I tappi sono ben accetti, ma per godere maggiormente delle basse vibrazioni. Da bravi poser si fanno attendere piu' di mezzora, in cui nel mentre l'arena viene ricoperta di fumo artificiale.
La band suona per un oretta senza soluzione di continuita'. Sul palco anche Keiji Haino che si lascera' andare a urla e gorgheggi mentre O'Malley e soci suonavano piu' forte possibile. Verso la fine salira' anche Attila Csihar nel suo consueto show che vale forse piu' di tutto il resto. Ovviamente un concerto di questo tipo va a gusti ma in quello che fanno sono degli autentici maestri e almeno una volta nella vita vanno visti.
Finiamo la giornata a pezzi, ma contenti, lasciandoci devastare gli ultimi neuroni rimasti con il set degli Scorn, ovvero Mick Harris. Dub, elettronica, noise, psichedelia a volumi da rave. Dopo di questo possiamo morire felici... anzi no, c'e' ancora un giorno...
[Dale P.]
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Recensioni dei protagonisti del concerto:
LIVE REPORTS
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