|
Home | Recensioni | News | Speciali | [ Live Reports ] | Etichetta | Negozio | Radio |
  | rock | metal | punk | indie | experimental | pop | elettronica |
|
RaindogsSavona18/03/2023
Pur ascoltando gli Oneida da una ventina di anni (un po' come tanti li ho scoperti con "Each One Teach One") non mi è mai capitato di vederli dal vivo. Uno dei motivi principali è che non sono un mio ascolto costante: mi piace centellinarli, anche perchè la loro produzione è talmente copiosa che diventa quasi un lavoro conoscerla a menadito. All'interno dello stipatissimo Raindogs (non so se sia andato sold out ma sicuramente ci è andato molto vicino) ci sono sia fan veterani che persone attratte dal nome "famoso" ma per tutti la curiosità è palpabile. Dopo l'apertura dei simpatici ma decisamente fuori contesto Mashrooms la folla si accalca fin sotto il palco in attesa dei new yorkesi. La sorpresa del pubblico è molta una volta saliti i musicisti: sembra di vedere un episodio di Seinfield. I nostri trasudano New York sgangherata, look normale, nerditudine e sfiga: mancano giusto i mattoni per sembrare che siano i protagonisti di una stand up comedy. Impressione che non cambia tra un pezzo e l'altro dove si lasciano andare a battute e scherzi con il pubblico.
Onestamente non ho mai capito che musica facciano gli Oneida. Sicuramente non c'è una risposta semplice. Psichedelia? Noise? Kraut? Punk? Un po' tutte e quattro le cose ma suonate da cinque bizzarri amici che evidentemente si sono calati qualcosa di buono da giovani e non gli è mai scesa la botta. Gli Oneida suonano innanzitutto per loro stessi. E non suonano uguali a nessun altro: hanno influenzato tanti indie freakettoni che ne hanno seguito le orme (e le droghe) ma se non li avete mai ascoltati è difficile riassumerli per sommi capi.
Prendiamo il batterista Kid Millions. Avete presente il video "This Drummer Is At The Wrong Gig". Più o meno è l'effetto estatico che provoca la sua visione. E' difficile descrivere la bellezza del "ragazzo" dietro ai tamburi. Kid Millions rulla, butta accenti strani, crea groove irresistibili con pochi elementi: è uno spettacolo da guardare. E mi dicono che sia in grado di reggere ottimamente persino un concerto da solo senza nessun altro musicista. Poi abbiamo due chitarristi e due tastieristi (uno la copia sputata dell'attore Nick Offerman) che non si capisce bene cosa facciano. Nel senso che con due note costruiscono brani provenienti da un'altra dimensione. Ma è tutto talmente giusto che se ci fosse una terza nota sarebbe decisamente di troppo. Per fare un esempio finiscono il concerto con un brano di 10 minuti basato su un solo accordo.
A metà strada tra i papà Hawkwind e le follie dei figli adottivi King Gizzard gli Oneida sono ancora una delle band più eccitanti in attività. Senza bisogno di lustrini, fuochi d'artificio e luci stroboscopiche mettono in scena uno dei migliori set spacca cervelli che abbia mai sentito.
[Dale P.]
|
Recensioni dei protagonisti del concerto:
LIVE REPORTS
|