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ForumLondra31/07/2008Pur seguendo i Mudhoney da circa 15 anni non ho mai avuto la fortuna di vederli dal vivo. Ne ho sempre sentito parlare bene ma è come se non avessi mai la vera esigenza di godermeli faccia a faccia. Mai visto un videobootleg, neanche su YouTube! Ho invece parecchi bootleg (quasi tutti in vinile) che testimoniano la bontà delle loro performance. Ecco perchè decido di regalarmi una visione speciale di quella che è tra le mie prime 5 band preferite. Frase adolescenziale. Ma i Mudhoney hanno il potere di rendere tutto un gioco.
Sono al Forum di Londra e l'atmosfera è rilassata come fosse l'ennesimo appuntamento fra amici.
Aprono i Mugstar, band psichedelica fino al midollo. Pur sobri alla fine del concerto ci sembrava di aver mangiato qualche funghetto. Luci sparate, suoni effettatissimi e incomprensibili. I nostri sembrano persi in una jam session drogata e allucinata come fossimo in un Acid-Party degli anni 60. A far scendere la dose ci pensano i Country Teaser: sospesi fra Nick Cave e Daniel Johnston. Ovvero blues scarnificato suonato da autistici. I Mudhoney osservavano divertiti a lato del palco ma, sinceramente, oltre la curiosità del momento non rimane niente.
Ad accendere la serata, ovviamente, spetta ai Mudhoney. E vederli dal vivo, "in 3D", fa un certo effetto. Per come si muove Mark, una sorta di buffo Iggy Pop, per come escono i suoni, QUEI suoni, per la bravura del batterista Dan Peters. Tutto è più bello di quanto mi sarei immaginato, soprattutto Mark Arm. E vedendo l'affluenza di ragazze (mai viste tante ad un concerto) direi quasi che siamo davanti ad un figo. E con quella maglietta dei Black Flag, è inutile, lo vedo un figo pure io!
Il concerto è stato una carrellata della carriera dei Mudhoney, che in Inghilterra sono visti come delle vere star. Brani velocizzati per guadagnare in carica ed impatto ma comunque ricchi del fascino dei classici. Si pesca da tutti gli album, con una scaletta che sembra scritta da un fan: Touch Me I'm Sick, Sweet Young Thing, No One Has, Suck You Dry, Fearless Doctor Killers, più ovviamente i brani della recente produzione. Non un cedimento, non un errore ma uno show professionale e cazzone, divertente ma studiato in grado di soddisfare proprio tutti.
Non ci sono parole, ma solo il ricordo di ognuno di loro, magici e ipnotici nelle movenze e nella perfezione esecutiva.
[Dale P.]
La scaletta: Money Will Roll Right, In I'm now, The lucky ones, Next time, You got it, Suck you dry, It is us, Inside job, Sweet young thing, No one has, Touch me I'm sick, Fearless Doctor Killers, Get Into Yours, Hard on for war, In and out of grace, Hate The Police
Encore: Inside, Open Mind, Street Waves, Tales of terror, Fix Me.
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Recensioni dei protagonisti del concerto:
LIVE REPORTS
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