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Colonia SonoraTorino10/07/2011Ci sono tanti motivi per cui amo i Meshuggah: la loro proposta unica che unisce thrash, industrial, death con i suoni che avrebbero voluto i Godflesh; un'etica del lavoro serissima che fa si che dagli anni 90 la band non abbia conosciuto sosta sia sui palchi che dal punto di vista discografico senza mai fare una mossa sbagliata ma, anzi, spostando in avanti non solo il proprio suono ma tutto il mondo musicale metal (e non solo); dischi da isola deserta come Nothing (in versione originale), Chaosphere e I. Ma anche Destroy Erase Improve, Obzen e Catch 33.
Con una coreografia vagamente tooliana, dopo due inutili band in apertura e un cielo in perenne minaccia di riversare litri d'acqua sulle nostre teste, salgono sul palco i cinque di Umea con il consueto palco svuotato da casse e amplificatori. Se mai c'erano dei dubbi sulla bonta' sonora sprigionata dal palco, dopo l'iniziale "Rational Gaze" si rimane di sasso: volumi clamorosi, suoni identici ai dischi, precisione piu' che chirurgica, ma soprattutto un groove che nessuna band "metal" si puo' vantare di avere.
Scaletta debitrice dell'ultimo Obzen, con salti sul capolavoro Nothing, un paio di brani di Chaosphere e il consueto finale con la doppietta da Destroy Erase Improve formata da "Soul Burn" e "Future Breed Machine". I Meshuggah sanno giocare le loro carte migliori e attaccano il pubblico con una sequenza di brani da infarto, headbanging forsennato, sberle sulla faccia e sgambetti a sorpresa. Il concerto non dura molto ma abbastanza per farci tornare a casa con le orecchie ancora salve, ma giusto per un pelo, e per far piovere quel giusto per ridestarci dalla fase mascella cadente e col collo costretto a fare movimenti innaturali.
I Meshuggah si confermano, se mai ce ne fosse stato il bisogno, tra le migliori live band. Non solo in ambito metal.
[Dale P.]
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Recensioni dei protagonisti del concerto:
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