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Lowlands Festival 2004Lellistad (NL)20/08/2004Quest'anno ci siano tolti il lusso di andare ad un festival musicale all'estero. Il Lowlands sembrava (e così si è rivelato) il festival più umano fra tutti quelli in giro per l'Europa. Ottima organizzazione, gente civile e grandi spettacoli. E, soprattutto, come tutti i festival da Woodstock in poi, tanta, tanta pioggia!
La prima giornata è di riscaldamento. I concerti iniziano alle 15 con Colours Of Fire e Novastar ma decidiamo di perderceli per capire in che contesto muoverci nei tre giorni. Scopriamo quindi che ci sono 3 tendoni enormi per i concerti, altre 3 tende per i dj e due cinema più una serie di intrattenimenti che non danno tregua.
I concerti quindi iniziano per noi alle 16.30 con i The Hives. Capiamo subito che i concerti saranno solo un contorno. La stanchezza prenderà il sopravvento ben presto unita alla voglia di mangiare qualcosa di decente e bere, oltre che ripararsi dal freddo.
Dicevamo i The Hives. Molto ma molto più posati rispetto a quando li vidi al Goa Boa un paio di anni fa. Una grossa delusione quindi dato che il 90% del gruppo vale per le pose del cantante Pelle. Finito il concerto cerchiamo di ascoltare suoni un po' da tutte le tende. Capita allora di imbattersi nei Keane, in Everlast e nei N.E.R.D. ma l'unico altro concerto a cui abbiamo assistito è stato quello degli Offspring. Orribile.
Andiamo a tirarci su il morale riguardandoci KillBill Vol.1 in lingua originale con sottotitoli in olandese e poi a nanna perchè il giorno dopo vogliamo essere tra i protagonisti.
Sveglia alle 10: ovunque ci si giri c'è qualche spettacolo. Gente che fa concerti solo fischiando, cabaret, teatro e altro. Il pubblico è sempre immobile e tranquillo. Peccato siano alti tutti due metri!!
Deciamo di andare a vedere il documentario sui Metallica ("Some Kind Of Monster"). Niente male (più che altro vale vedere la scena in cui Mustaine suonava con loro mentre tutti erano poco più che ragazzini) ma un po' finto. Andiamo di corsa a vedere i Velvet Revolver. Sono le 14.30 e in questo festival non ci sono headliner. La gente guarda solo chi è di suo interesse e se ne va. I Velvet Revolver interessavano a molti. Rimaniamo ancora una volta fuori dalla tenda ma vediamo il look sado-maso-gay di Scott Weiland e le pose da guitar-hero di Slash. La band è in forma per quanto sia parecchio ruffiana. Bello il ripescaggio degli Stone Temple Pilots e il concerto in sè è risultato addirittura godibile!
Rimaniamo nello stesso tendone a goderci i dEUS. Che concerto! I nostri sono in forma e ci deliziano con i loro miglior brani regalandoci uno spettacolo unico che purtroppo non potremo bissare all'Independent a causa di un infortunio del chitarrista. Senza dubbio il miglior concerto del festival.
Fra Dropkick Murphys e Nile preferiamo vedere i Nile anche se dopo poco non capiamo più niente e andiamo a vedere Melissa Auf Der Maur. L'ex Hole non è più una sorpresa, ci aveva già stupito di spalla agli A Perfect Circle e mantiene lo stesso registro. Buona la band, brava lei.
Dopo di lei ci saltiamo volentierissimo i Darkness e ci guardiamo con distacco i Within Temptation, un gruppo tamarissimo di goth-metal con voce femminile e fuochi d'artificio. Traduzione: Celine Dion con la chitarra distorta. Patetici.
E così siamo già al terzo giorno. Finalmente spunta il sole e ci si toglie i maglioni! Alle 13 iniziamo con la Tokio Ska Paradise Orchestra. Il nome dice già tutto. Ska/jazz strumentale spettacolare. Un fantastico risveglio. Evitiamo i Flogging Molly (sono già troppi i Modena City Ramblers) e ci godiamo i Radio4. Ovvero i P.I.L. virati 2004. Siamo sulla scia dei Rapture e alla fine sono risultati molto molto ascoltabili. In realtà noi siamo lì per metterci in prima fila per lo spettacolo successivo: Dillinger Escape Plan. Per la terza volta in due mesi non ci deludono. Sono una macchina da guerra ma non è retorico dire che questo non è il contesto migliore in cui vederli. L'acustica è spettacolare (al contrario dei concerti di Pinarella e Padova) ma la band è evidentemente in un contesto a cui non appartiene. Greg, il cantante, non può andare sotto il palco e la distanza con la folla risulta abissale. Il gruppo diventa semplicemente intrattenitore e il pubblico spettatore. Chi ha assistito ad un concerto dei DEP sà che solitamente non è così! I pezzi di Miss Machine sono ora più rodati e anche noi li conosciamo meglio. Bhè il miglior gruppo degli ultimi anni tornerà presto anche dalle nostre parti. Non perdeteveli.
Durante i DEP ci siamo felicemente persi i Franz Ferdinand ma andiamo di corsa a vedere Danko Jones. Devo dire che mi aspettavo molto di più. Tante parole per caricare il pubblico e poche canzoni. Un bello spettacolo ma nei festival con poco tempo a disposizione per esprimersi io voglio solo rock'n'roll!! Una persona che, invece, non parla per niente è Brody Dalle dei Distillers. Ottimo show, pochi fronzoli e un sacco di canzoni. La posa da rockstar maledetta fa un po' ridere ma il rock si nutre anche di questo. Ovviamente finale delirante con chitarre fischianti e neanche un'arrivederci!!
Finiamo il festival. Siamo tanto tristi e le scelte erano fra Lostprophets (ma in realtà non c'erano e al loro posto sono venuti i Papa Roach), Goldfinger e White Stripes. Andiamo sul sicuro con i White Stripes, sapendo che avrebbero fatto schifo. E infatti così è stato. Meg White è indecente e Jack non ce la fa neanche a seguirla da quanto è fuori! E' come se Robert Plant e Bonham avessero tirato su un gruppo a 6 anni: avrebbero suonato più o meno come i WS. Le canzoni le hanno storpiate come se su disco ci fosse capitata una versione fatta a caso. Un dramma. La gente sembra contenta (c'è da dire che gli olandesi mi sono sembrati di gusti più facili rispetto ai nostri) e noi ce ne andiamo in tenda felici del festival e tristi che sia già tutto finito. Non è detto che il prossimo anno non ci facciamo un saltino!
[Dale P.]
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Recensioni dei protagonisti del concerto:
LIVE REPORTS
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