|
Home | Recensioni | News | Speciali | [ Live Reports ] | Etichetta | Negozio | Radio |
  | rock | metal | punk | indie | experimental | pop | elettronica |
|
Channel ZeroLubiana24/09/2010
Chiunque abbia seguito l'evoluzione del Blackmetal negli ultimi anni, avra' sicuramente segnato nella propria agenda la notizia di un tour europeo dei Liturgy. Ai meno aggiornati di voi non esito comunque a suggerire "Renihilation", ultimo lavoro in studio della band di Brooklyn, come un ascolto fondamentale per scorgere una possibile, inedita ed entusiasmante evoluzione del genere. Opening act della serata al Channel Zero di Lubiana (Slovenia) sono i croati Johann Wolfgang Pozoj. La band, fresca di contratto con la nostrana Code666, convince solo a tratti. Piace nell' impeto epico e malinconico di alcuni pezzi, ma subisce un calo nelle divagazioni piu' psichedeliche, neanche tanto vagamente debitrici dei primi Falkenback o (nelle parti migliori) Negura Bunget. Mi viene il dubbio che la dimensione live non sia forse il luogo migliore per approcciarsi alla proposta della band, quindi rimango curioso di ascoltare cosa saranno capaci di proporre in studio. Dopo un rapido cambio palco e' il turno dei Liturgy. Zero face painting, zero borchie, e neanche una t-shirt nera. Quattro facce da bravi ragazzi, nulla piu'. Come quelli che nei film horror ti sterminano la famiglia e il giorno dopo tornano alla loro rispettabile routine di studenti modello. Purtroppo, non aspettandomi una chiamata alle armi da parte del megadirettorecapo della qui presente 'zine, a fine concerto non mi sono preoccupato di recuperare la scaletta. Riconosco comunque una buona scelta di brani da Renihilation, tra i quali "Pagan Dawn", "Misteryum" e "Estatic Rite", mentre almeno un paio sembrano essere nuovi pezzi. Ma aldila' della fredda cronaca, parliamo del suono che ha questa band dal vivo. E questa e' un'esperienza che non si dimentica. Maestosi e al contempo disturbanti negli intrecci di note altissime delle chitarre sparate a mille, minimali e taglienti. Un impatto sonoro spiazzante che diventa qualcosa di annichilente non appena entra la batteria, con una esecuzione che, per velocita' ed intensita', lascia letteralmente a bocca aperta. La band e' abbastanza statica sul palco e non sempre l'acustica del locale permette di cogliere perfettamente gli arrangiamenti. Tuttavia si capisce di essere davanti a qualcosa di "grosso" e sicuramente unico. I nuovi pezzi sembrano piu' minimali e per certi versi piu' composti rispetto all'irruenza di Rehinilation. A volte in alcuni riffs si scorgono cenni vicini allo sludge. Tuttavia non manca quell'approccio psichedelico a plasmare la materia black, che anche dal vivo riesce a creare un'atmosfera straniante ed ipnotica. Un'ora abbondante di concerto tanto "tirato" e disturbante, che una cosa del genere non me la sarei aspettata neanche da un gruppo crust! Calato il sipario si rimane li', a guardare il palco vuoto, con i timpani fumanti e la psiche martoriata. Imperdibili!
[Cristiano Perin]
|
Recensioni dei protagonisti del concerto:
LIVE REPORTS
|