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Live Music ClubTrezzo Sull'Adda23/03/2011Dopo lo scioglimento nel 1997, erano in pochi quelle che pensavano, seriamente, che sarebbe stato possibile vedere i Kyuss dal vivo. Progetti paralleli di tutti i membri,si sono susseguiti negli anni, ma nessuno di questi, e' mai riuscito a superare l'operato di una delle piu' grandi band stoner di sempre.
Pochi giorni fa, contrariamente alle previsioni pessimistiche su un possibile ritorno ai vecchi tempi del quartetto di Palm Desert, abbiamo avuto l'onore in molti ( la data era sold out...) di assistere a questo evento, sicuramente uno dei piu' interessanti di questo 2011, anche se, di reunione si puo' parlare solo in parte.
A scaldare il pubblico della serata hanno calcato il palco prima i "Burden", band tedesca, gia' vista come support di Soulfly e The Haunted in passato. Sicuramente piu' adatti ad un' altra occasione, hanno proposto il loro metal crossovereggiante ed imponente, forse alla lunga un po' troppo ripetitivo e scontato. Ottima la voce anche se non troppo originale in quanto a linee vocali, pessimo il basso: praticamente era solo scenografico, da fuori non si sentiva (anche se in realta' non se ne e' avvertiva la mancanza).
Secondi ma solo in successione temporale hanno suonato i californiani "Waxy" gia' forti di una collaborazione con John Garcia dal titolo "White Walls" (che mi aspettavo erroneamente proponessero, vista l'occasione). Con loro la serata ha preso una piega decisamente migliore; se poco mi avevano convinto dopo gli ascolti fatti prima di vederli dal vivo, mi hanno sicuramente fatto cambiare idea con un' ottima prestazione live. Interessanti, ma non eccessivamente stupefacenti, mi sono trovata d'accordo con la definizione di Indie-stoner, per la quale, comunque, ho storto non poco il naso.
Ma veniamo a noi. Dopo l'attesa trepidante e' arrivata finalmente la volta dei Kyuss.Come gia' preannunciato in tutti i blog , siti ecc.., la formazione vede John Garcia, Nick Oliveri, Brant Bjork e Bruno Fevery, in sostituzione di Homme, cosa che ha dato giustamente adito a molti dubbi e polemiche da parte di tutti gli appassionati. Devo comunque ammettere che, nonostante l'assenza di Homme, quando hanno aperto con "Gardenia" l'emozione e' stata forte.
In una breve chiacchierata con Robert Owen dei Waxy, avvenuta prima del concerto, mi e' stato spiegato che le performances live di Garcia variano a seconda dei giorni, a volte bene, a volte male, fortunatamente per noi mercoledi' doveva essere particolarmente informa, perche' l'esibizione e' stata ottima.
Kyuss Lives hanno riproposto molti dei pezzi che li hanno fatti diventare storia, come "Freedom Run ", ovviamente senza preludio iniziale, "Hurricane" e "Green Machine" in chiusura. Tutto suonato magistralmente.
Bruno Fevery si e' dimostrato all'altezza del ruolo, soprattutto nelle parti di assolo, dove ha saputo interpretare i pezzi senza cercare di riproporli assolutamente uguali, e personalizzando al punto giusto, in modo da non strafare, ma dando un senso alla sua presenza.
Forse l' unica nota negativa della serata e' stata la freddezza del live, dove ad un certo punto solo Garcia si e' un po' sciolto, interagendo appena con il pubblico, mentre Oliveri e Bjork si sono limitati a suonare come ci si aspetta dei professionisti, Fevery ha mantenuto il suo posto, probabilmente ben conscio del suo ruolo.
Ad ogni modo, e' stato un bel live e valeva la pena di essere visto, nonostante le varianti che tutti avremmo voluto apportare alla formazione. Spero in un altro tour in futuro, magari la prossima volta con 4/4 di Kyuss, visto che si sta procedendo per gradi di anno in anno...
[Maria Martini]
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