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Ghost Day 2004Varese11/07/2004Purtroppo (o meno) mi perdo la prima giornata del festival a causa di Iggy Pop e gli Stooges ma non manco di sicuro alla seconda!! Dopo una settimana di viaggio per concerti penso che il Ghost Day sia il modo migliore per chiudere in bellezza!!
Arriviamo a Varese giusto in tempo per l'inizio dei Ronin. Ecco la cronaca gruppo per gruppo.
Ronin La band di Bruno Dorella patisce l'assenza pressochè totale di pubblico. Il loro set è atmosferico, ma anche un filino noioso. Su disco la band è molto più compatta e affascinante. Forse non è il contesto migliore per goderseli. Comunque bravi anche se potevano lasciarsi andare un pochino di più.
Zu + Ex Salgono sul palco gli Ex. Riescono a creare noise con tutto e ritrovarsi come se niente fosse. Arrivano in corsa gli Zu, una delle band più impressionanti in circolazione. Purtroppo il set risulta un po' troppo incentrato sul noise degli Ex facendo risultare gli Zu come un gruppo di appoggio, per quanto sopra le righe. Bravissimi ma spesso la quantità di input mi mandava il cervello in saturazione!
One Dimensional Man Mostruosi. Mi aspettavo una band più rilassata e attenta alla forma canzone, così come lasciava pensare il nuovo album. Così non è. Set rumorosissimo e compatto. La band, composta da soli tre elementi -lo ricordiamo per i più distratti- straccia qualsiasi rivale. La mia impressione è che in studio la band sia troppo sacrificata e risulta come un leone in gabbia. Ma sul palco non c'è ritegno. Una scaletta rocciosissima e una precisione chirurgica fanno della band la migliore in Italia e del loro set il migliore della giornata.
Karate Noia, noia e noia. Cosa servono i Karate adesso?? Probabilmente se lo chiedono anche loro e si divertono ad andare in giro per il mondo ad annoiare la gente.
Sophia Non mi è sembrata la band con il carattere migliore del mondo ma è stata comunque una piacevolissima sorpresa. Purtroppo un diluvio si è abbattuto su Varese poco prima del set che verrà leggermente sacrificato. I Sophia scrivono canzoni semplici e orecchiabili ma che nella loro semplicità risultano perfette. Bravi, anche se non è esattemente il mio genere preferito!
Concludendo il Ghost Day Festival è stata un'ottima occasione per rilevare lo stato di salute dell'indie rock mondiale e italiano. Quest'ultimo ne esce fieramente a testa alta sbaragliando in attitudine i concorrenti stranieri, per quanto di estrazione leggermente diversa.
[Dale P.]
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Recensioni dei protagonisti del concerto:
LIVE REPORTS
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