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Flippaut 2004Bologna13/06/2004Durante la giornata (la seconda per la precisione) del Flippaut correva la memoria ad un anno prima. La prima edizione del Flippaut era stata sconvolgente nel mettere assieme band come The Kills, Turbonegro, White Stripes, QOTSA e Audioslave. Purtroppo quest'anno (forse per colpa della mancata sponsorizzazione "importante" del Cornetto??) la scaletta è stata molto meno da urlo. Un primo giorno dedicato al nu-metal (con Korn e Soulfly a fare da padroni) e un secondo dedicato al rock più mainstream.
Arrivo tardi e perdo band come Kaito, TV On The Radio, Servants, Young Heart Attack e Zutons. E' tempo però per i Tre Allegri Ragazzi Morti. "L'incredibile spettacolo dei Tre Allegri Ragazzi Morti" è però rovinato dalla scarsa attenzione del pubblico e dall'amplificazione ridicola. Questi sono due difetti che rovineranno il clima generale dell'intera giornata del festival. Poche, pochissime le persone intervenute e bassissimo il volume della musica. Nessuna band (a parte Morrissey e i Muse) ha goduto di chitarre che "spaccavano". Anzi spesso si sentiva solo un fastidioso ronzio di sottofondo.
Ma torniamo alle esibizioni: i Tre Allegri hanno presentato alcuni brani del nuovo album oltre, ovviamente, ad alcuni classici dei vecchi. In "Sono Morto" interviene come ospite Bugo (presentato come Flipper). La band però andrebbe vista a tre metri dal palco. In questi contesti risulta dispersiva e poco appetibile. Risulta comunque sempre emozionante l'approccio naif di Davide Toffolo.
I The Veils sono una versione ancor più triste e inutile dei Coldplay. Come fanno dei ragazzi sui vent'anni a suonare cose così tristi?? Sinceramente dopo due canzoni mi hanno fatto venir fame (di panini, non della loro musica!).
I Jet sono il gruppo più paraculo del mondo. Se ne escono con una canzone che è un remix di Lust For Life con My Generation e passano pure per salvatori del rock!! Durante il concerto si sentiranno plagi di Beatles, Rolling Stones e Kinks. La fiera della banalità. Non è colpa dei Jet, loro suonano solo quello che gli piace. Sono solo una furbissima cover band.
E' questo il momento in cui pensavo con maggior insistenza al Flippaut dell'anno prima: quando salgono sul palco i Rasmus. Stranamente quest'anno, però, il pubblico italiano ha dimostrato maggiore tolleranza e si è sorbita la band anzichè cacciarli a calci nel culo nel loro paese natale. I nuovi Europe suonano, ammiccano e si fanno aiutare da una quantità di campionamenti da imbarazzare Fatboy Slim. Il loro rock è prevedibile e commercialotto, il loro impatto è nullo. Se avessi 16 anni mi sentirei offeso dall'esistenza di un gruppo simile.
Il fatto che dopo i Rasmus salga sul palco Morrissey fa venire le vertigini. Il salto è così imponente che ci stupiamo solamene a viverlo. L'età media del pubblico delle prime file sale di circa 20 anni. E chissà i pensieri di quei 16enni accompagnati dai genitori che si vedono sul palco uno come Morrissey. Lui, incurante di tutto (si incattivisce solo contro i Muse!) canta, intrattiene e commuove. Sappiamo di trovarci davanti ad un'entità superiore imparagonabile a qualsiasi comune mortale. Il nostro suona brani dall'ultimo "You Are The Quarry" e parecchi estratti della sua carriera solistica. Come prevedibile niente degli Smiths. Un monumento!
Ed ecco il secondo motivo di esistere di questa giornata del Flippaut: i Muse. Saranno eccessivi, ipertecnici e barocchi ma più li vedo più hanno il mio rispetto. Bellamy si distrugge fra cantato, chitarra e pianoforte. Il bassista ha il compito di creare l'imponente scheletro su cui il cantante si muoverà e si contorcerà. Impatto spaventoso, scenografia ipnotica e tutte le canzoni migliori della band. Chi ha dei dubbi sui Muse deve vederseli dal vivo e prepararsi ad un crollo della mascella!!
In conclusione un festival discreto imperdibile solo per Morrissey e i Muse (anche se quest'ultimi hanno fatto più di una data in Italia) ma penalizzato da un tempo orribile, una scaletta poco appetibile e da un'impianto non adatto alla situazione. Speriamo nel prossimo anno!!
[Dale P.]
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Recensioni dei protagonisti del concerto:
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