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Teatro CarignanoGenova29/10/2005Devo confessare di non essere mai andato ad un concerto così terrorizzato. Ian McKaye è uno delle mie guide spirituali. Era la prima volta che lo vedevo da vicino. Su un palco.
I ricordi più vicini di lui sono incredibilmente quelli più lontani: Minor Threat. Il fantastico DVD uscito due anni fa dove i nostri scatenavano orde di ragazzini in stage diving e pogo, con una potenza sonora impressionante. Quei filmati datavano "Dicembre 1980". Avevo 6 mesi.
25 anni dopo la stessa persona protagonista di quel video (che nel frattempo ha fatto cose che un essere umano normale non fa. E non si parla di bombardare paesi: tutt'altro) è a Genova. Con la sua ennesima band. I The Evens. E non siamo in un minuscolo club sporco e disordinato. Ma in un teatro. Sotto una chiesa. Seduti.
Il timore era che Ian non fosse più lo stesso Ian di 25 anni fa. Che, parlando chiaramente, la sua storia l'abbia già scritta e non abbia più molto da dire. Come un Neil Young, un Dylan. I dinosauri che si vanno a vedere "prima che muoiano". Ci sbagliavamo (ma lo pensavamo realmente?).
Ad aprire la serata ci pensa Geoff Farina. Altro micro pezzo di storia ed ex leader dei Karate. Abbigliamento da autista dell'autobus e chitarra intona brani suoi e cover celebri. Splendida voce, ottimo stile chitarristico ma un pelo di noia serpeggia tra un pubblico giovane abituato certamente ad un impatto diverso. Due pezzi in meno avrebbero giovato.
Le luci del teatro si accendono. La gente esce a fumare. Ian sale sul palco. Si monta e inizia a suonare. Con lui, la fidanzata Amy Farina (fratello del Geoff di cui sopra) batterista straordinaria per inventiva e abilità tecnica.
Ian, come i veri miti, non delude. E' seduto mentre suona la chitarra ma scalcia come nei Minor Threat. I suoi occhi guardano ognuno di noi (le luci sono rimaste accese anche sul pubblico), ogni parola che esce dalla sua bocca ha la forza di cento chitarre metal. E' un vero delirio seguire il concerto: fra il magnetismo di Ian e le invenzioni ritmiche di Amy (pure straordinaria cantante) il cervello del pubblico mandava un solo output: mascella a terra!
Ian è un grande performer e una persona che emana energia positiva da tutti i pori. Ma non venga svilita la musica: un insieme di irruenza e dolcezza. Assolutamente originale e ricercatissima. E' incredibile, però, come in confronto alla resa live il disco quasi scompaia.
Una serata indimenticabile. E speriamo che fra 25 anni Ian sia ancora a suonare musica con lo stesso entusiasmo del primo giorno.
[Dale P.]
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Recensioni dei protagonisti del concerto:
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