|
Home | Recensioni | News | Speciali | [ Live Reports ] | Etichetta | Negozio | Radio |
  | rock | metal | punk | indie | experimental | pop | elettronica |
|
Anteprima Goa BoaGenova23/06/2005Coloro che sono rimasti lontani dal concerto a causa del prezzo del biglietto avranno di che pentirsi. Sia Beck che i Raveonettes hanno offerto una prestazione maiuscola di scazzatissimo indie-rock.
Raveonettes: Come trasformare i propri limiti in pregi. Sanno suonare giusto quei tre accordi, tengono solo un ritmo, non sanno cantare ma riescono ad ammaliare il pubblico con pochi gesti e un pugno di belle canzoni. Oddio, spesso ci si chiede se hanno fatto un reprise (dato che i brani sono REALMENTE tutti uguali) poi guardi la bella Sune Rose Wagner e te ne dimentichi e inizi a seguire il ritmo, soffocato da chitarre new e no wave.
Ai Raveonettes mancano tanto i Jesus And Mary Chain. Anche a noi. Chissà se in futuro sapranno replicarne la grandezza.
Beck: Beck nel 2005 è un ragazzo che vuole dimostrare ai presenti che certi suoni, tanto di moda ora, lui li suonava 10 anni fa. E parte con ritmi dance che fanno tanto punk-funk. La folla viene subito conquistata dal ritmo (due batterie, percussioni, gingilli vari, cow-bell dispensati a tutti i componenti) e dal fantastico "cubista" capace spesso di rubare le scene a Beck con la sua tamarragine tanto lontanta dall'immaginario "slacker" del creatore di "Loser".
In un ora e mezza (scarsa? abbondante? siamo ancora indecisi su questo) siamo passati dalla dance all'hip-hop, dal punk al grunge, dal country al noise con facilità disarmante contribuendo a rincoglionire il pubblico che non sapeva se ballare, cantare, piangere o urlare. Il trucco era quello di seguire attentamente un uomo che ha colto le migliori intuizioni degli ultimi anni e li ha rimescolati senza ritegno, e spesso senza filo logico, riuscendo a confezionare alcuni dei migliori brani della storia del rock. Parliamo di "Devil's Haircut", "Loser", "Sex Laws" entrati, ormai, nell'immaginario collettivo e nelle enciclopedie della musica.
Non dimentichiamoci però che Beck è, innanzitutto, un ragazzo uscito da etichette come la K Records di Calvin Johnson. Il concerto riflette il suo background. Poche concessioni furbesche (fatte solo per prenderle in giro), poco dialogo con il pubblico (se non per presentare le canzoni) e tanto scazzo (è o no il simbolo degli slacker? Eccovi "Loser" iniziata da lui e finita dal pubblico con un Beck distratto a suonare a caso la batteria.. tutto ricercato, ok, ma dannatamente azzeccato).
E' poi il momento di "Sea Change". Il caro Hansen mostra a tutti di saper anche cantare, mostrando il suo lato più intimista. Per non essere preso troppo sul serio (timidezza?) i membri del gruppo si siedono affianco a lui a mangiare; finendo, però, a tenere il tempo con posate e bicchieri.
Finale con i fan sul palco e di nuovo il punk-funk iniziale. Per ricordare ai presenti che, sì, lui ha già inventato tutto.
[Dale P.]
|
Recensioni dei protagonisti del concerto:
LIVE REPORTS
|