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LeoncavalloMilano17/03/2001All'una di notte (dopo esserci sorbiti troppi gruppi spalla di cui forse solo i Sux si salvano completamente) salgono sul palco gli Afterhours. E per i più distratti è un po' un colpo. Manuel con i capelli molto più corti, Xavier rasato e Giorgio Prette capellone. In più vengono sistemati alla destra di Manuel gli archi. L'inizio è di quelli che non ti aspetti. Simbiosi con la sua nuova coda dura circa 10 minuti. Ed è un intervallarsi di poesia e di psichedelia. Il gruppo suona alla perfezione. Il tour dello scorso anno gli ha fatto capire in che direzione muoversi per non rimanere intrappolati nella forma canzone che nella dimensione live mortifica il gruppo. Dopo Simbiosi arrivano Male Di Miele, 1.9.9.6 e Dentro Marilyn. A questo punto del concerto nessuno si aspetta più sorprese ma solo un tipico concerto degli Afterhours (che, comunque, non è poco). Così si ascoltano con piacere canzoni come Rapace, Non si esce vivi dagli anni 80, L'inutilità della puntualità, Non è Per Sempre e Tutto Fa Un Po' Male. La prima sorpresa è La Sinfonia Dei Topi che nel disco sembrava uno scherzo dal vivo invece ha una sua ragione di esistere. Veramente bella e incisiva. Dopo 40 minuti circa i nostri abbandonano il palco, mentre il pubblico attende pazientemente i bis. Ecco così arrivare il gruppo con maschere da porcellini e Manuel praticamente nudo (aveva solo le mutande). E da qui in poi potete scordarvi la psichedelia che hanno proposto fino ad adesso. Gli Afterhours ci "sparano" tutto il loro repertorio hardcore e il centro sociale rischia di crollare per la furia di pezzi come Germi, Dea, Lasciami Leccare L'Adrenalina e Sui Giovanni D'Oggi Ci Scatarro Su (quante volte potrete sentire Manuel cantare "Sabato in barca a vela, Lunedì QUI al Leoncavallo"??). Ecco che letteralmente distrutti abbandonano il palco. Ma non definitivamente. E' ancora presto. Manuel si riveste e prende la chitarra acustica. Diventa così un concerto Unplugged (eccetto per Xavier che non ce la fa proprio ad abbandonare l'elettrica!): è il turno di Senza Finestra, Punto G, Voglio Una Pelle Splendida, Pelle, Bianca e Oceano Di Gomma. E della fine. I nostri hanno dato una dimostrazione di grande classe e di saper prendere degli insegnamenti dalle esperienze passate. Quanti gruppi posso dire di aver reinventato completamente il loro repertorio senza far rimpiangere le già splendide vecchie versioni? Prossimo appuntamento a Genova.
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Recensioni dei protagonisti del concerto:
LIVE REPORTS
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