Certe band si fregano da sole. Fanno dischi di una bellezza irripetibile, portano avanti una precisa ricerca sonora, influenzano il mondo contemporaneo. Ma purtroppo sono uomini e continuano l'attività. Da loro ci si aspetta sempre il meglio e accettiamo con difficoltà i loro sbagli. Non riusciamo ad accettare la loro natura umana e li vorremmo sempre infallibili.
Ecco perchè inserendo Pocket Revolution nel lettore mi aspetto fin da subito "Suds & Soda". E invece mi investe un giro di basso alla U2 con un lento incedere alla dEUS. Torno sulla terra. Dei meravigliosi dEUS è rimasto solo il buon Barman che è sì bravo ma non è un genio. Ecco che ad ogni passo cerchiamo la bizzaria, la stranezza, l'arrangiamento delirante, la malattia e l'ossessione. Finiamo così per trascurare quello che è in realtà il disco.
E ora ne parliamo: "Pocket Revolution" non è altro che un buon disco di pop-rock. Piuttosto sbilenco per la norma, piuttosto piatto avendo scritto sopra la parolina magica "dEUS". Belle canzoni, ottimo impatto, voce scazzata come al solito. Ma anche nel brano più delirante (quale peschiamo? "Cold Sun Of Circumstance" può andare) non si raggiungono le vette del brano più normale dei primi due album.
I primi due album.... sono in offerta, non stancano mai e sono incredibilmente belli. Potremmo definirli, senza problemi, dei classici. Questo "Pocket Revolution" è un buon dischetto, addirittura ottimo se provenisse da un altra band. Ma ha la pretesa di arrivare firmato dai dEUS e risulta, per forza di cose, una delusione. Sarebbe meglio chiuderla questa storia...
[Dale P.]
Canzoni significative: Night Shopping, 7 Days 7 Weeks.
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