Zitto zitto sono più di 30 anni che il noise rock non smette di produrre dischi. Prodotti per appassionati, scambiati tra carbonari, discussi in fanzine e forum specializzati. Nel compilare ogni mese la mia lista per la fanzine SLERFA (se siete curiosi potete scaricarla e stamparla a questo link) mi imbatto spesso in dischi che meriterebbero di allargare il raggio di azione. Ultimamente mi ha decisamente impressionato l'esordio dei londinesi X'ed Out che con grande umiltà si inserisce fra le migliori uscite del 2021 nel genere.
Che fanno di particolare? Niente, ma lo fanno bene. Solo sette brani ma tutti piuttosto corposi, ricchi di potenza ed energici. Sbilenchi il giusto (non a caso tra le pieghe troviamo anche una tromba) e decisamente cupi (la masterizzazione di James Plotkin è ormai un must). C'è tanto post-hardcore anni 90 (c'è chi dice Drive Like Jehu e non mi sento di contraddirlo), tanto noise rock incazzato alla Unsane ma soprattutto un'intensità che scaturisce dalla somma dei singoli elementi che fa brillare i brani di luce propria (fosca).
Non c'è ricerca melodica, nè raffinatezze timbriche o concettuali ma tutto quello che deve esserci in un bel disco noise-rock e qualcosa di più. Bello bello bello.
[Dale P.]
Canzoni significative: Self Healer, Inborn.
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