Tricot è una band giapponese formata da due chitarriste, una bassista e e un batterista attiva dal 2010. La particolarità dei Tricot è quella di suonare un inedito mix fra pop e math-rock, in una estrema fusione fra Warpaint, Blonde Redhead e Don Caballero. O come dei Beach Boys alle prese con gli Shellac.
Sulla carta il progetto è allettante, dal vivo spettacolare ma su disco? Nel format da cameretta ci vuole la giusta dose di attenzione e il corretto approccio mentale. Durante l'ascolto il cervello si trova ad essere diviso in due. Da una parte le melodie bubble-gum da cartoon che sono sempre lì ad appiccicarsi. Dall'altra i riff storti e gli arpeggi dissonanti che mandano a monte ogni tentativo di sing-a-long.
La band suona alla grande, ha idee destrutturanti e dadaiste e dopo un po' di ascolti si riesce a seguire anche dal punto di vista melodico, sebbene con grande fatica. Ma non è questo il bello di questo tipo di proposte?
Sicuramente originali.
[Dale P.]
Canzoni significative: ????, ????
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