La canadese Sarah Davachi si sta facendo notare nel circuito avanguardistico album dopo album e questo "Cantus, Descant" sono sicuro che lo troveremo in parecchie liste di fine anno. Registrato usando cinque organi sparsi per il mondo (Amsterdam, Chicago, Vancouver, Copenhagen e Los Angeles) e pubblicato per la sua label (Late Music, succursale della Warp) l'album sperimenta droni e melodie eteree, per circa 80 minuti in doppio vinile o doppio CD.
E' una tipologia di musica da meditazione, da relax o da sogno, quindi delicata. Sarah non usa il registro aggressivo dell'organo ma preferisce toni rilassanti, sebbene ossessivi. Un paio di accenni ad un vago songwriting "folk" nel brano "Midlands", che ricorda perchè siamo dalle parti della Warp, la voce che appare a sorpresa nella spettrale "Play The Ghost".
Un doppio disco affascinante, che conquista con magnetismo, senza dimostrare forza o tecniche esasperate ma con grazia e sensibilità. Tra i dischi dell'anno? Certamente.
[Dale P.]
Canzoni significative: Midlands, Play The Ghost.
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