Mi ritrovo dunque qui a parlarvi di NOFX dopo aver scritto sulla loro attesissima esibizione del Settembre scorso all’ Idroscalo di Milano.
Per chi non lo sapesse, il gruppo di Fat Mike ha deciso di far uscire un Ep ogni mese (12 in totale, l’ultimo nel Gennaio 2006) al posto di un album vero e proprio (atteso per il 2006). Una formula originale e ambiziosa in un certo senso.
La collana “7 inch of the month Club” è stata inaugurata nel mese di Febbraio e circa ogni trenta giorni i fans dei NOFX hanno tra le mani nuovi pezzi della band californiana. Si è costituito un Club per l’occasione e al link http://www.nofxofficialwebsite.com/7inchclub/ potrete trovare tutte le informazioni in merito (oltrettutto c’è la possibilità di disegnare la copertina di ogni 7”, infatti ogni mese i 4 ne selezionano una pervenutagli dai loro fans).
Nel complesso le canzoni di queste 8 uscite possono apparire disarticolate e questo è in un certo senso anche ovvio (e il rovescio della medaglia di un progetto di questo tipo). Tuttavia io ho trovato diversi ottimi spunti. Certo, bisogna tener conto di una cosa: i NOFX fanno musica punk da più di 20 anni. Molte formazioni del genere (ad esempio gli autorevolissimi Pennywise) hanno detto tutto con due o tre dischi fotocopia; i NOFX nel corso della loro lunga e gloriosa carriera hanno rivisitato (e modernizzato) la musica Punk e con il loro stile peculiare hanno influenzato una marea di gruppi del settore.
Dopo questa dovuta introduzione, passiamo agli ep.
La maggior parte delle sonorità attinge da lavori già pubblicati (in particolare, diversi episodi potrebbero integrarsi bene nelle architetture di album come “Pump up the valum”, “So long and thanks for all the shoes” e “The War on errorism”), in ogni caso i suddetti pezzi sanno comunque di “nuovo” e sono molto belli. C’è anche una canzone “There’s no fun in fundamentalism” che era già presente nella tracklist dell’ ultimo “Punk o Rama (Vol.10)” (Epitaph, 2005). Questo pezzo dal retrogusto “Oi”, venne suonato inoltre dal vivo all’ Idroscalo.
Il mio ep preferito è sicuramente quello di Settembre, anche se tutti gli altri sono molto validi (soprattutto Aprile, Giugno e Luglio) . Il vero capolavoro della band ,secondo il sottoscritto, è una brano intitolato “California uber Alice”, un suggestivo compromesso tra due generi apparentemente antitetici: punk e world music. Un pezzo così non avrebbe sfigurato nell’ immenso “So Long and Thanks for all the shoes” (Epitaph, 1997).
I pezzi migliori (uno per Ep): “Insulted by Germans” (Febbraio), “Arming the proletariat with potato guns” (Marzo), “There’s no fun in fundamentalist” (Aprile), “Jamaica is allright if you like homophobes” (Maggio), “Gettin’ high on the down low” (Giugno), “Benny got blowed up-lit” (Luglio), “One way ticket to fuckneckville” (Agosto) e “California Uber Alice” (Settembre).
In conclusione quindi, vi consiglio vivamente questi 7” (a prescindere da quanto tempo seguite i NOFX) perché ci sono delle grandi idee. Le canzoni non hanno tradito le mie aspettative e per tanto non mi resta che aspettare impaziente i rimanenti 4 Ep firmati da quella che molto probabilmente è la più grande punk band della nostra generazione.
[Tommy Gun]
Canzoni significative: California Uber Alice, There's No Fun In Fundamentalist.
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