Ricordo quando nel 2012 Sub Pop pubblicò l'album di debutto dei canadesi Metz. Il mio commento fu "finalmente la label di Seattle torna a pubblicare dischi grunge!" Assieme ai compari Pissed Jeans, i Metz riprendevano le melodie semplici ma efficaci dei Nirvana, le chitarre rumorose, gli assoli fatti di feedback. Sembrava di essere tornati ai tempi di "Bleach" e "8 Way Santa".
Nel mentre il noise-rock è tornato prepotentemente in auge e i Metz si sono ritrovati in poco tempo circondati da spiriti affini. Uno di questi è quello degli Uniform, band industrial-noise, in cui milita Ben Greenberg, qui alla produzione.
Per fortuna, anzichè flirtare con il post-punk come stanno facendo molti colleghi, i Metz schiacciano sull'acceleratore e sfornamo uno dei migliori dischi del 2020. "Atlas Vending", frulla l'immediatezza dei Nirvana più duri, l'attitudine degli Shellac, le chitarre dei Sonic Youth, l'impeto di certo post-hardcore anni 90 (Unwound, Drive Like Jehu, Jawbreaker) al servizio di ottime canzoni.
Per chi segue i Metz dagli esordi "Atlas Vending" è una splendida conferma, chi non li conosce è meglio che gli rivolga un po' di attenzione: se lo meritano.
[Dale P.]
Canzoni significative: Blind Youth Industrial Park, Hail Taxi.
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