12 Maggio 2020 Hunter Hunt-Hendrix annuncia al proprio pubblico di essere una donna. Non è un scelta facile per nessuno quella di fare coming out ma potete immaginare farla all'interno della comunità black metal. Che poi i Liturgy non sono mai stati il classico gruppo alla Darkthrone o alla Mayhem e il pubblico "trve" li ha sempre disprezzati.
In ogni caso Hunter da quando ha iniziato la transizione non è certo stata con le mani in mano.
"Origin Of The Alimonies" segue lo sconvolgente "H.A.Q.Q.", uno dei dischi più bizzarri mai creati e definito da più parti come uno dei lavori più importanti degli ultimi anni, non solo in ambito metal. "Origin" non è da meno, anzi. Il primo ascolto è realmente eccitante: non si ha consapevolezza di ciò che verrà ad ogni istante e, credetemi, non è una cosa che succede spesso. Si può riassumere il disco mettendo sul piatto tre macro-generi: il black metal, la musica contemporanea e l'elettronica. Ma vorrebbe dire ignorare le svisate free, la rumoristica, i glitch e tutta la poesia che gravita tra le note. Ma attenzione: non è un minestrone indigesto. O meglio, per molti lo sarà, ma poco importa. E' un'esperienza alla quale l'ascoltatore può solo scegliere se accettare o meno. Con o senza pregiudizi.
Hunter ha trovato la sua pace e questo disco testimonia una nuova partenza e una lucidità compositiva che ha superato il livello convenzionale. L'ascolto di "Origin Of The Alimonies" è qualcosa di extra corporeo. Sarà banale dirlo ma è transizione in musica. Benvenuta Hunter-Hunt Hendrix.
[Dale P.]
Canzoni significative: tutte.
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