La propria faccia in copertina con il titolo del disco tatuato sul petto, il messaggio è chiaro: è materiale qui contenuto è personale. Ed estremo.
Non lasciatevi ingannare dall'aspetto "glamour", dentro "Caligula" c'è tanto dolore e tanto rumore.
Kristin Hayter ha debuttato come Lingua Ignota nel 2017 facendosi notare con "All Bitches Die", primo disco ufficiale per il grande pubblico. Quest'anno è stata incensata nella vetrina del Roadburn Festival, che non a caso l'ha invitata per l'edizione 2020 addirittura come curatrice. Si parla di una performer a 360 gradi in grado di emozionare e spaventare il pubblico con l'uso della voce, del corpo e del cervello. Si paragona Kristin a giganti come Diamanda Galas, Nico, Jarboe, Patti Smith e ad artiste contemporanee come Chelsea Wolfe e Anna Von Hausswolff ma per certi versi va ben oltre. Kristin non ha limiti, si spinge finchè è possibile tra rumore furibondo, partiture classiche, droni, blast beat, ed elettronica aiutata da The Body, Uniform e Full Of Hell, ovvero i grandi maestri del noise metal contemporaneo. Lingua Ignota è un'artista che mette tutta se stessa al servizio delle proprie idee, mai semplici, mai prevedibili ma che spesso fanno venire la pelle d'oca.
Senza dubbio tra i dischi dell'anno. Non ascoltarlo è un delitto.
[Dale P.]
Canzoni significative: Fragrant Is My Many Flower'd Crown, Butcher Of The World.
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