Nel post-metal ho sempre detestato le derive groove-macho-depressive da chi ha ascoltato i Neurosis nel verso sbagliato. Ho capito che i Kowloon Walled City erano diversi dalla copertina del quarto disco "Piecework" (ma anche dalle precedenti): un interno di un appartemento spoglio, degradato e vecchio.
La band viene da Oakland, esattamente come i Neurosis, che in questo disco ci mettono il sigillo della loro etichetta Neurot. La band però ha radici nel noise rock di scuola Amphetamine Reptile più che nel post-rock e la differenza è tutta a loro favore. Innanzi tutto la loro proposta suona originale e meno violenta ma non per questo meno intensa, anzi. E' come ascoltare un disco degli Shellac a metà della velocità. Chitarre taglienti e lasciate stemperare, riff sbilenchi, tempi pachidermici e urla post-hardcore.
Più un disco per amanti del noise-rock che per quelli del post-metal.
[Dale P.]
Canzoni significative: When We Fall Through The Floor, Splicing.
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