Kim Gordon alla veneranda età di 66 anni pubblica il suo primo disco solista: è un record? Probabile, anche se non è la prima uscita al di fuori dei Sonic Youth: ricordiamo, per esempio l'ottimo progetto Body/Head con Bill Nace e i Glitterbust con Alex Knost. Nel 2015 fresca di divorzio con Thurston Moore pubblicò il criticabile libro "Girl In A Band", ricco di astio verso il suo ex. Ha inoltre recitato nella serie Animals e nei film Imponderable e Don't Worry, He Won't Get Far On Foot.
"No Home Record" è tutta farina del sacco di Kim, aiutata da Justin Raisen (produttore di Sky Ferreira e Charli XCX), qualche batterista (tra cui Stella Mozgawa delle Warpaint) e pochi altri. E suona come un mix di tutte le esperienze della Gordon virate sintetiche. Il brano più canonico è la furia stoogesiana di "Hungry Baby", tutti gli altri sono a metà tra elettronica e noise rock. "Sketch Artist" è un inizio che spiazza: bassoni quasi dub/trap su uno spoken word, "Air BnB" di contro è il pezzo più sonico del lotto. L'album prosegue con la gentile e ipnotica "Paprike Pony" viene seguita dal riff heavy e sexy di "Murdered Out" che puzza di nottate brave a New York, "Don't Play It" sono i Suicide versione girl band, "Cookie Butter" è elettronica scura che a metà prende la strada da gioventù sonica. Dopo la caotica "Hungry Baby" si torna su terreni quasi drone-ambient con "Earthquake", brano in grado di scuotere le casse dell'ascoltatore con i suoi bassi tellurici. "Get Yr Life Back" mette la parola fine al disco con uno spoken word notturno.
"No Home Record" è un disco che dovrebbero fare le varie Sky Ferreira e Charli XCX se avessero le palle e fossero vere artiste. Ma di Kim Gordon ce n'è una. Nel bene e nel male.
[Dale P.]
Canzoni significative: Air BnB, Murdered Out.
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