L'etichetta Partisan Records e il produttore Dan Carey mettono a segno l'ultimo colpo post-punk del 2021, annata ricchissima che verrà ricordata per aver riportato certi suoni nelle cuffie di grandi e piccini. Geese sono talmente giovani che è difficile capacitarsi da dove arrivi il talento che mostrano. Gang Of Four, Wire, Talking Heads sono nomi che vengono in mente ascoltando "Projector" ma è assai più probabile che i nostri li abbiano ascoltando tramite Strokes, Franz Ferdinand e LCD Soundsystem. Oppure dobbiamo ringraziare le playlist di Spotify per consentire alle nuove generazioni di colmare il gap generazionale in pochi secondi.
Mentra la voce è plasmata su Casablancas è più difficile incasellare gli arzigogoli architettati dal resto della band, soprattutto i chitarristi che si contorcono in arpeggi e assoli non proprio banali. La band si insinua tra gli arpeggi post-rock di Black Country New Road, l'approccio funk degli Squid e l'arroganza art-rock dei primi Black Midi. Il risultato è ottimo, addirittura spettacolare se amate i nomi citati. Certo, se avete mal di pancia solo al sentire la parola post-punk lasciate stare, ma poi non lamentatevi che non c'è mai nulla di nuovo.
[Dale P.]
Canzoni significative: Disco, Exploding House.
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