Se devo pensare al suono del 2020 penso al post-punk. Rinato tra le pagine bandcamp e soundcloud ha finalmente visto l'esplosione in ogni angolo, conquistando platee e arrivando in territori fino ad ora inesplorati. Chi avrebbe detto che un genere morto nei primi anni 80 sarebbe tornato così prepotentemente in auge?
Crack Cloud sono canadesi e più che un gruppo è definibile un collettivo visto che oltre alla musica la band ha sviluppato un micro mondo mediatico a sè stante. "Pain Olympics" è il vero e proprio esordio dopo alcuni EP: prende le tipiche atmosfere post-punk oscure e apocalittiche e le innesta con arrangiamenti sbilenchi e scelte azzardate nel vero e proprio spirito "post" del genere. E' la versione meno pulita dei Black Midi: qui le soluzioni sembrano attaccate con lo sputo, lo scotch americano riciclato e la colla Pritt. Ed è quello il bello: questo strambo collage sonoro prende Gang Of Four, Wire, Talking Heads, li accartoccia, li strappa e li mette in un album di figurine di musicisti strambi.
Post-punk? Più post-apocalittico.
[Dale P.]
Canzoni significative: Bastard Basket, Tunnel Vision.
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