Solitamente le band noise rock difficilmente accorpano nei propri arrangiamenti elementi psichedelici preferendo un approccio più terra-terra. Oppure, all'opposto, si lanciano in jam sessions estreme vicine alla free-form di scuola kraut (tipo Gnod). I Concrete Ships, invece, riescono a far convivere questi due elementi con naturalezza e sensatezza. Cosa vuol dire? Semplicemente che le canzoni della band partono con cattiveria. Mordono, urlano e attaccano l'ascoltatore per poi placarsi lasciando spazio a improvvisazioni chitarristiche sorrette da una puntuale sezione ritmica. Sono due mondi che non si uniscono ma si alternano con naturalezza generando quindi brani lunghi dal sapore stoner rock, molto originali. Ma soprattutto piacevoli da ascoltare.
Concrete Ships, che sono inglesi, sono senza dubbio una delle migliori sorprese degli ultimi mesi.
[Dale P.]
Canzoni significative: Clouds, A Record Of Ancient Matters.
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